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Gli ispettori del lavoro: “Aziende ispezionate solo una volta ogni 18 anni. Lo sciagurato decreto Poletti fa perdere centinaia di milioni”

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“Con il numero di ispezioni che vengono fatte in Italia, rispetto al numero di aziende presenti, ogni azienda ha la possibilità di essere sottoposta ad ispezione ogni 18 anni, quindi quelle che truffano hanno la possibilità di farla franca”. A dirlo è Giancarlo Sponchia, presidente Aniv, l’Associazione Nazionale Funzionari Ispettivi Pubblici, in audizione alla Commissione Lavoro. L’audizione è del 30 gennaio e si è tenuta nell’ambito dell’esame del ddl Calderone, cioè il disegno di legge in materia di lavoro– inizialmente collegato al decreto del 1º maggio che ha eliminato il Reddito di cittadinanza – presentato alle Camere a novembre direttamente dalla ministra Marina Elvira Calderone. “Potenziare l’attività ispettiva non vuol dire disturbare le aziende ma serve a tutelare quelle sane e andare a colpire quelle che invece con l’intenzione di truffare mettono fuorigioco quelle sane”, ha specificato Sponchia.

“Noi ispettori Inps eravamo 1200 nel 2018, ed ogni ispettore Inps addebita circa un milione a testa quindi, 1,2 miliardi nel 2018, oggi siamo 844, per cui siamo a circa 800 milioni di accertato, per ogni ispettore che va in pensione e non viene sostituito perdiamo 100 milioni”, continua il presidente. “E in questi anni abbiamo perso diverse centinaia di milioni perché uno sciagurato decreto legislativo, il 149 del 2015 dell’allora ministro Poletti, ha collocato gli ispettori Inps in un ruolo ad esaurimento, chiediamo quindi l’eliminazione del ruolo ad esaurimento per gli ispettori Inps e Inail”.

Il sistema di vigilanza sul mondo del lavoro è stato riformato dal Jobs Act del governo Renzi, che ha istituito l’Agenzia unica per le ispezioni del lavoro denominata “Ispettorato Nazionale del Lavoro”. Condannati all’estinzione dalla riforma del 2015, che ha decretato per loro anche il ruolo a esaurimento, e cioè l’impossibilità di assumere nuovo personale per sostituire chi va in pensione, gli ispettori di Inps e Inail combattono da anni una battaglia per tutelare il loro lavoro. A distanza di quasi dieci anni ci sono regioni in cui è presente un solo ispettore Inail e province dove non c’è nemmeno un ispettore Inps. “Mentre ispettori e ispezioni continuano a diminuire, ad aumentare è la burocrazia, che ci rende meno tempestivi e meno efficaci”, sintetizzava già nel 2021 uno di loro.

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