Mentre la Polizia federale faceva irruzione nella villa di famiglia, a due passi dalla spiaggia di Mambucaba ad Angra dos Reis, l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro e il figlio consigliere comunale a Rio, Carlos, si allontanavano in barca nella baia per una battuta di pesca. Dietro di sé i due si sarebbero però lasciati ciò che più interessava agli investigatori: computer e telefoni il cui contenuto è considerato cruciale per provare il coinvolgimento, in particolare di Carlos, in un’attività di spionaggio illegale da parte di funzionari infedeli dell’Agenzia di intelligence brasiliana (Abin) contro presunti oppositori politici dell’ex capo dello Stato. Tra i computer sequestrati ci sarebbe infatti anche uno di proprietà dell’Abin.

Gli inquirenti sono arrivati a Carlos dopo le analisi tecniche effettuate su sei computer e 11 cellulari sequestrati la scorsa settimana all’ex direttore dell’Abin, oggi deputato federale, Alexandre Ramagem, amico di famiglia dei Bolsonaro divenuto figura centrale dell’inchiesta sull’esistenza della struttura clandestina all’interno dell’agenzia, creata per raccogliere informazioni amministratori ed alte cariche dello Stato considerati ostili al governo. Tra le almeno 30mila persone ‘spiate’ illegalmente nel corso dei primi tre anni del governo Bolsonaro ci sarebbero i giudici della Corte suprema Gilmar Mendes e Alexandre de Moraes, l’ex presidente della Camera Rodrigo Maia e l’ex governatore del Ceará, oggi ministro dell’Istruzione, Camilo Santana. Ma le vittime potrebbero essere molte di più.

La tesi che gli inquirenti cercano di provare è che tutte le informazioni raccolte da Ramagem venivano poi girate a Carlos Bolsonaro. Il poliziotto federale in aspettativa è considerato uomo di fiducia della famiglia Bolsonaro. Capo scorta dell’allora candidato alle presidenziali del 2018, subito dopo la vittoria alle elezioni era stato nominato consigliere speciale alla sicurezza del governo per poi, a giugno 2019, essere scelto per il vertice dell’Abin. Successivamente Bolsonaro lo aveva indicato per l’incarico di direttore generale della Polizia Federale. La nomina è stata però sospesa dal giudice de Moraes, in seguito alla denuncia di “ingerenza politica nell’istituzione” lanciata contro Bolsonaro dall’allora ministro della Giustizia Sergio Moro. Eletto deputato alle ultime elezioni, Ramagem è stato indicato da Jair Bolsonaro come candidato sindaco di Rio de Janeiro per il Partito Liberale, in occasione delle elezioni del prossimo ottobre.

Il primo a parlare dell’esistenza della struttura parallela all’interno dell’Abin era stato l’ex sottosegretario alla presidenza della Repubblica di Bolsonaro, Gustavo Bebianno. A marzo del 2020 nel corso di un’intervista al programma “Roda Viva” di Tv Cultura l’uomo disse che Carlos Bolsonaro aveva creato una “Abin parallela” e che suo padre ne era a conoscenza. “Un giorno Carlos mi fece il nome di un funzionario e tre agenti che facevano parte di una Abin parallela”, affermò Bebianno, aggiungendo che il motivo per l’ideazione della struttura era la “paranoia” dei Bolsonaro che “non si fidano di nessuno”. Bebianno concluse poi che sia lui e che il generale Carlos Alberto Santos Cruz, all’epoca ministro, avrebbero sconsigliato al presidente di accettare una cosa del genere e che la loro contrarietà avrebbe causato l’allontanamento di entrambi dal governo dopo meno di due mesi in carica. Il 14 marzo, a pochi giorni dalla pubblicazione dell’intervista Bebianno morì colpito da infarto.

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