Aumenta ancora la spesa per assicurare un’auto, soprattutto per colpa delle tasse. L’Ivass, l’autorità di vigilanza sul comparto assicurativo, segnala come nel primo semestre del 2023 il costo delle Rc auto abbia raggiunto una media di 312 euro al netto della fiscalità, 9 euro in più rispetto al 2022. Gli altri dati contenuti nel bollettino statistico mostrano come il comparto rc auto abbia raccolto nel 2022 premi per 11,7 miliardi di euro (- 2,1% sul 2021), per assicurare 38,5 milioni di vetture. La prima metà del 2023 ha poi visto una ripresa della raccolta che ha raggiunto 6,1 miliardi di euro (+2,9% rispetto al corrispondente periodo del 2022). I primi sei mesi dello scorso anno hanno quindi riportato l’utile, per il comparto a 132 milioni di euro, dopo un rosso di 154 milioni nell’intero 2022, anno in cui il costo medio dei risarcimenti legati agli incidenti è stato di 5mila euro, in salita del 7,7% rispetto al periodo pre pandemia.

Se nei primi sei mesi del 2023, al netto delle tasse, la polizza media Rc auto si è attestata a 312 euro, la tariffa media effettiva pagata dagli automobilisti per assicurare una autovettura ha raggiunto i 391 euro a novembre, con un aumento del 7,8% su base annua. Lo afferma Assoutenti, commentando i dati forniti oggi dal Bollettino Statistico Ivass sull’ attività assicurativa nel comparto auto. I dati diffusi oggi dall’Ivass sull’Rc auto sono “preoccupanti” secondo il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona osservando che a fronte di un premio medio per polizza al netto della fiscalità nel 2022 pari a 303 euro, per le sole imprese See il premio è pari a 271 euro. “Questo divario – sottolinea – dimostra che i premi possono diminuire e che serve maggiore concorrenza tra le imprese vigilate“.

Articolo Precedente

Vago e con pochi soldi, così com’è il “piano Mattei” di Giorgia Meloni non può funzionare. L’Unione africana: “Avreste almeno potuto consultarci”

next
Articolo Successivo

Il fallimento del colosso cinese Evergrande è il simbolo del cambio di rotta nelle politiche economiche di Pechino

next