La protesta degli agricoltori è arrivata all’ottavo giorno di blocchi e si allarga. Oltre al presidio a Orte, nel Viterbese, dove ci sono stati momenti di tensione con le forze dell’ordine che hanno evitato un blitz al casello della A1 per bloccare il traffico, centinaia di trattori sono scesi in strada a Foggia, Udine, nella Tuscia, in Sardegna e nelle province calabresi per protestare contro le politiche agricole di Bruxelles. Proprio in Calabria, lungo la statale 16 tra Botricello e Cropani Marina, un uomo è stato colto da malore mentre era bloccato in auto a causa della manifestazione. La protesta ha costretto i sanitari a intervenire con un elicottero ma i primi soccorsi si sono rivelati inutili e l’uomo è deceduto durante il trasporto in ospedale.

In Sardegna è invece stato inscenato un presidio, che si annuncia a oltranza, all’ingresso della dogana del porto di Cagliari. Un blocco che ricorda quello degli autotrasportatori nel marzo 2022, quando centinaia di merci rimasero ferme nei porti sardi. Dalla zona di Cagliari sono arrivate decine di trattori, mentre dal centro e nord dell’Isola pastori e agricoltori sono giunti con le proprie auto. A Udine una settantina di trattori e di mezzi agricoli di vario tipo si sono radunati lunedì mattina nel parcheggio dello stadio, provenienti da varie località del Friuli Venezia Giulia. I manifestanti si sono organizzati spontaneamente dandosi appuntamento e poi sono sfilati in corteo fino in piazza Primo Maggio. La manifestazione si è sciolta poco dopo e si è svolta senza alcun problema ma soltanto qualche disagio per la circolazione.

Nella Tuscia, da dove la protesta è partita, una quarantina di mezzi agricoli hanno paralizzato il traffico della Cassia nord in prossimità di Porta Fiorentina, una delle porte principali di accesso a Viterbo. Poco prima del solito raduno sulla Cassia accanto al cimitero, alcuni manifestanti si sono fermati di fronte alla sede della Coldiretti Viterbo, dove hanno strappato le bandiere che erano sulla porta per poi bruciarle in segno di protesta, un atto condannato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha solidarizzato con l’associazione e ha detto: “Rispetto ogni manifestazione democratica, in particolare quella di lavoratori che, nel tempo, hanno visto calare il proprio reddito per scelte che certamente non hanno né tutelato l’ambiente né valorizzato la sovranità alimentare del nostro continente” ma “considero sbagliato e ingiustificato ogni atto di violenza”. Il governo, ha sostenuto, “ha restituito centralità all’agricoltura. L’obiettivo è una Unione Europea diversa”.

Centinaia di trattori hanno invaso anche le vie di Foggia dopo essere partiti da tutta la provincia ed essersi radunati lungo la statale 16 tra il capoluogo e San Severo. Da lì hanno marciato verso Foggia entrando nella città e portandosi fino al centro cittadino in piazza Cavour a suon di clacson. Una protesta pacifica e autorizzata che ha visto la partecipazione degli agricoltori di tutta la provincia, dai Monti Dauni al Gargano passando per la piana del Tavoliere. Da alcuni giorni gli agricoltori della provincia di Foggia con i loro trattori stanno attuando presidi lungo aree di sosta e piazzole in molti punti della Capitanata. Alcuni giorni fa anche l’incontro con il prefetto di Foggia Maurizio Valiante e i parlamentari del territorio per fare il punto della situazione e cercare eventuali soluzioni. Tavolo che potrebbe tornare a riunirsi anche nei prossimi giorni. Una protesta che – garantiscono gli agricoltori – continuerà fino a quando non otterranno risposte.

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