“Nella Giornata della Memoria ricordiamo l’Olocausto, affinché quello che è successo alla popolazione ebraica non accada più, è necessario ricordare ciò che è accaduto ieri, quanto è doveroso agire e mobilitarsi per ciò che accade oggi. È questo il senso dell’installazione artistica “come pietra viva” apparsa stamane in via Leopardi, di fronte alla sede dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) di Roma”. Cinquanta pietre d’inciampo, simili a quelle installate in Europa in prossimità delle abitazioni delle vittime del nazifascismo, “ricordano il genocidio in corso in Palestina, perpetrato da Israele con la complicità dei paesi occidentali. Gli stessi che domani commemoreranno la Giornata della Memoria”. L’installazione è stata realizzata da un collettivo di artisti che non si sono firmati. “Le pietre d’inciampo riportano alcuni dei nomi delle oltre 25mila vittime di Gaza. Un elenco infinito in una guerra “senza rifugiati“.
Cronaca - 26 Gennaio 2024
Roma, pietre di inciampo con i nomi dei morti della Striscia di Gaza: l’installazione di un collettivo di artisti
La Playlist Cronaca
- 18:11 - Quirinale: Mattarella riceve Presidente Polonia Duda
Roma, 17 dic. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale il Presidente della Repubblica di Polonia, Andrzej Duda. Era presente il sottosegretario di Stato agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale, Maria Tripodi.
- 18:07 - Calcio: Moggi, 'Allegri poteva evitare quel comportamento, ma qualcosa bolliva in pentola'
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - Massimiliano Allegri "ha fatto delle cose che si poteva pure risparmiare. Quello che ho visto conforta la tesi della Juventus", la non compatibilità della sfuriata alla fine della Coppa Italia con lo stile della casa. Lo dice all'Adnkronos Luciano Moggi. Un esonero meritato, dunque? "Questo non lo so dire, perché non conosco gli antefatti. Certo è che c'era qualcosa che bolliva da tanto tempo, su questo non c'è dubbio. Per avere un comportamento del genere ci deve essere stato qualcosa che non è andato nel modo giusto. Ma se lo poteva evitare".
- 18:06 - Maltempo: A.Fontana a Bellinzago, 'situazione complessa, interventi in tempi eccezionali'
Milano, 17 mag. (Adnkronos) - "Vedendola direttamente, la situazione è davvero complessa. Ci sono numerose abitazioni e una serie di attività produttive completamente allagate. Fortunatamente la Protezione civile ha risposto molto bene. A loro, ai Vigili del fuoco, ai volontari e a tutti gli altri soggetti intervenuti con grande professionalità, rivolgo, ancora una volta, il ringraziamento della Regione e dei lombardi". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Bellinzago Lombardo dove, insieme e all'assessore regionale alla Protezione civile, Romano La Russa e quello al Territorio, Gianluca Comazzi, ha incontrato i sindaci e le istituzioni locali.
"Gli interventi di prima necessità e urgenza -ha aggiunto Fontana- sono stati svolti in tempi eccezionali. Adesso bisogna cercare di ripristinare la situazione e fare in modo che le famiglie evacuate possano tornare nelle loro abitazioni. In questi momenti -ha concluso- oltre all'aiuto concreto, è importante far sentire la presenza delle istituzioni, far comprendere ai cittadini che non sono soli".
"Appena scattato l'allarme -ha evidenziato La Russa- la macchina della Protezione civile si è attivata. Centinaia di volontari si sono prodigati e si stanno ancora lavorando per il ritorno alla normalità. Oggi è stata ulteriormente rafforzata la loro presenza e i Comuni colpiti sono stati assistiti grazie anche al lavoro dei sindaci che si sono immediatamente attivati".
"Fortunatamente -ha aggiunto- con la bella giornata i livelli raggiunti dall'acqua si sono ridotti. Sta riprendendo la vita 'normale' anche se i danni sono tanti. Le cantine, i garage, le attività commerciali e molte abitazioni sono praticamente inagibili. Qualche decina di persone ha trovato ricovero in alberghi e nelle strutture messe a disposizione dalle pro loco e dai comuni. Tempo permettendo, contiamo di riportare tutto alla normalità in un paio di giorni".
"Abbiamo portato solidarietà ai sindaci e alle comunità colpite nelle ultime ore da un'ondata di maltempo che non si verificava da tanti decenni -ha detto Comazzi-. Naturalmente siamo anche venuti a verificare subito tutto ciò che è possibile fare e quanto compete a Regione Lombardia per dare una risposta concreta, immediata, a quello che è successo. Nel punto in cui è esondato il Trobbia interverremo sicuramente nelle prossime settimane".
"A Gessate, proprio un mese fa -ha proseguito- abbiamo inaugurato una vasca di laminazione che ha lavorato molto accumulando acqua. Questo ha consentito di mediare i danni. E così anche la vasca di Inzago, che è una grande opera che Regione Lombardia ha realizzato nel 2017, opera che è riuscita a sollevare tutta la Martesana. Credo che sia molto importante continuare a investire nelle opere, anche quelle che riguardano le vasche di laminazione. Regione Lombardia, non lo dimentichiamo, negli ultimi cinque anni ha investito un miliardo di euro per il dissesto idrogeologico, quindi prevenzione e tutela della sicurezza dei nostri cittadini".
- 17:50 - Governo: Conte, 'problemi si risolvono su tavoli politici non su tavole imbandite'
Roma, 17 dic. (Adnkronos) - "Non possiamo far ridere il mondo in un momento così drammatico. Non può essere questa l'Italia. Mentre rischiamo la Terza Guerra Mondiale e in Medioriente è in atto un massacro noi al Governo abbiamo questi 'patrioti', che anziché impegnarsi e battersi su tavoli politici, credono di poter risolvere tutto su tavole ben imbandite. Se vuole Meloni faccia le cene conviviali in famiglia fra amici e cognati, ma basta con questo spettacolo nelle Istituzioni". Lo scrive su X Giuseppe Conte, a proposito delle affermazioni del ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, secondo cui cene ben organizzate avrebbero potuto evitare guerre.
- 17:39 - Poste, da luglio servizio passaporti in tutti gli uffici postali d'Italia
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - A partire dal mese di luglio il servizio di richiesta e rinnovo passaporti sarà disponibile in tutti gli uffici postali d’Italia. Lo ha annunciato il Direttore Generale di Poste Italiane Giuseppe Lasco al termine di un incontro con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sull’avanzamento del progetto Polis di Poste Italiane.
“La grande novità è che da luglio, conclusi i necessari passaggi normativi - ha dichiarato il Direttore Generale - questo servizio interesserà progressivamente gli Uffici Postali di tutta Italia, senza distinzioni tra piccoli e grandi centri”. Polis, ha aggiunto Lasco, “procede spedito, ad oggi abbiamo già avviato 2.400 interventi e completato oltre 1.500 Uffici Postali in tutt’Italia. Su indicazione del Ministero dell’Interno ci siamo fatti parte attiva per l’estensione del servizio di richiesta dei passaporti a supporto delle Questure e dei Commissariati, dallo scorso marzo abbiamo registrato più di 350 richieste sui 31 uffici postali in cui il servizio è attivo ed entro fine mese saranno già operativi oltre 130 uffici postali. Mi piace ricordare che oltre l’80% dei cittadini ha richiesto la consegna a casa del passaporto tramite Poste Italiane, con un risparmio di tempo e spostamenti importanti anche e soprattutto per l’ambiente”.
- 17:31 - B7, Hannappel (Philip Morris): "G7 sia faro della crescita globale, al centro Ia e ambiente"
Roma, 17 mag. (Adnkronos) - "Oggi la presidente Emma Marcegaglia presenterà il comunicato finale alla presidente Meloni. All'interno due temi molto importanti. Il primo è la transizione digitale, e in particolare l'intelligenza artificiale, che è fondamentale sia gestita non solo in ambito regolatorio ma anche sotto il profilo delle competenze che vanno create dalla scuola alle università, dall'ingresso in azienda e anche durante la tutta la vita professionale delle persone. Il secondo tema è la sostenibilità delle catene globali del valore, che sono fortemente integrate, specialmente in Italia che è un Paese fortemente esportatore di catene locali di valore, fondamentali per ambiti comunitari ma anche extra G7" . Così Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato Philip Morris Italia a margine dell’evento B7 Italy 2024, 'Leading the Transitions Together', l’Engagement Group del G7 presieduto da Confindustria a Roma.
"Le attività che raccomandiamo di perseguire – ha proseguito Hannappel – ci sono senz’altro gli accordi bilaterali e multilaterali, accordi di reciprocità sia nell’ambito di materie prime e semilavorati sia di prodotti finiti, per avere una certezza di approvvigionamento, anche energetico, ma soprattutto per avere una possibilità di commercio internazionale sostenibile. Negli ultimi dieci anni l'economia mondiale è cresciuta molto bene, nonostante i tanti scossoni geopolitici. Per continuare a farlo c'è bisogno di essere molto uniti e il G7 deve essere il faro anche per altre aree geografiche”.
E sul tema della sostenibilità l’ad di Philip Morris Italia ribadisce l’impegno dell’azienda nel nostro Paese: “Stiamo trasformando i nostri impianti produttivi. Il nostro impianto faro, quello di Bologna, è tra i parchi industriali solari più grandi d'Europa ed è la fabbrica più grande costruita in Italia in questo secolo: quindi è estremamente nuova e innovativa. Negli ultimi trent'anni abbiamo ottimizzato l'utilizzo di acqua: -200.000 metri cubi d'acqua da quando la fabbrica è stata inaugurata sette anni fa ad oggi”. Un impegno che si riverbera anche nel campo della produzione agricola: “I nostri accordi di filiera con il ministero dell'Agricoltura hanno portato negli ultimi dieci anni a ridurre del 40% l'utilizzo dell'acqua nei campi, che - in termini di risorsa non utilizzata - significa risparmiare una quantità di acqua pari a quella del Lago Maggiore. Siamo intervenuti anche sul fronte dell’utilizzo di fitofarmaci e nella gestione efficiente della parte di riscaldamento dei forni di essiccazione e in tante altre attività che sono censite nel nostro bilancio sostenibilità, davvero ricco per una multinazionale delle nostre dimensioni", ha concluso.
- 17:18 - Fiammetta Borsellino: "I Graviano piccoli uomini"
Palermo, 17 mag. (Adnkronos) - Definisce i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, boss sanguinari di Brancaccio condannati all'ergastolo per le stragi mafiose e altri delitti, "uomini di una pochezza e una piccolezza unica", persone "non vive nonostante la loro presenza fisica". Ma anche persone che non devono "restare dei fantasmi" perché "non sono mostri" ma uomini "che negano principalmente a loro stessi la possibilità di vivere e morire con dignità". Scandisce lentamente ma con fermezza queste parole Fiammetta Borsellino, figlia minore del giudice Paolo Borsellino, a margine del convegno 'Mafie e antimafie oggi' a Palazzo Steri di Palermo. Fiammetta Borsellino incontrò, a sorpresa, nel dicembre del 2017, i boss Giuseppe e Filippo Graviano in carcere. In quella occasione lanciò un appello ai killer che uccisero suo padre invitandoli "a chiedere perdono" e a raccontare tutta la "verità". Filippo e Giuseppe Graviano, condannati a diversi ergastoli per le stragi e altri fatti di sangue, sono detenuti al 41 bis. L'incontro avvenne dopo che Borsellino ottenne il permesso dall'allora ministro della Giustizia Andrea Orlando.
Oggi, nel suo intervento, alla presenza dell'ex Procuratore capo di Trapani Alfredo Morvillo, fratello di Francesca Morvillo, la donna ha dato alcuni elementi su quell'incontro con i boss di sette anni fa. "L'incontro con i fratelli Graviano in carcere mi ha aiutato a verificarne la pochezza e la piccolezza, il loro essere persone 'non vive' nonostante la loro presenza fisica. Non posso entrare nei particolari, perché diverse sono le persone e diversi sono i fratelli con i loro percorsi interiori fatti. Non bisogna farli restare dei fantasmi. Non sono più 'mostri del male' - ha spiegato - Io mi sono sentita molto più viva e ho sentito più vivo mio padre rispetto queste persone che continuano a recitare una parte".
"Per me è stata una cosa naturale incontrare in carcere i Graviano, fa parte di un mio percorso di elaborazione del lutto. Mio padre mi ha educata non a stare lontana dalle persone, che siano mafiose o no - ha poi aggiunto Fiammetta Borsellino - Ma mi ha insegnato di andare sempre oltre e cercare di vedere l'uomo che c'è dietro le persone. Questo, da un lato, vuol dire crescere e dall'altro vuol dire evitare che questi soggetti rimangano solo dei fantasmi, soprattutto se sono persone che hanno inciso così profondamente sulla tua vita, seppur in maniera negativa". "Ma io per come sono stata educata non poteva restare nella inconsapevolezza di chi fossero queste persone".
Fiammetta Borsellini ha poi sottolineato di avere "sentito urgenza emotiva di incontrare i fratelli Graviano". "Fa parte di un percorso personale per me molto importante. Non voglio addentrarmi nei contenuti. Dico solo che l'incontro, al di là degli effetti e dei risultati, ha una valenza in se. Sicuramente ha prodotto in me un cambiamento, anche una illuminazione rispetto al fatto che queste persone non sono dei mostri del male, non devono restare nel rango di fantasmi". "Sono convinta della validità dell'incontro in se con i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano in carcere. Produce degli effetti in chi lo promuove e in chi li chi accetta. Non sono mai stata animata da sentimento di vendetta o di rabbia certa del fatto che questi sentimenti poi inducono i mafiosi a uccidere e generano solo distruzione e morte", ha poi detto la figlia minore del giudice Paolo Borsellino.
"Dal giorno in cui incontrai i fratelli Filippo e Giuseppe Graviano in carcere, seppure non ci sia stata una continuità del percorso che è stato completamente ignorato dalle istituzioni e per il quale non sono stata completamente sostenuta, tuttavia da questa esperienza, che per me è stata molto importante, è scaturito l'impegno nelle carceri, soprattutto carceri di massima sicurezza in tutta Italia".
Poi ha spiegato di avere iniziato a incontrare studenti, società civile e detenuti, al termine del quarto processo per la strage di via D'Amelio. Il giudice Antoni Balsamo definì la strage Borsellino "Il più grave depistaggio della storia giudiziaria italiana".
"Ho cominciato questo impegno più pubblico solo a conclusione del processo Borsellino quater, anno in cui si è sancita l'esistenza, di cui oggi non si vuole completamente parlare della parola depistaggio. A conclusione del processo siamo stati messi di fronte a questa amarissima verità, che ha ucciso mio padre per la seconda volta, questo percorso deviato di allontanamento della verità caratterizzato da gravissime anomalie, sia dal punto di vista investigativo che processuale", ha spiegato Fiammetta Borsellino. "Siccome nessuno ne ha voluto parlare, non si è mai data la giusta rilevanza anche sulla stampa, ho sentito questa urgenza, questa esigenza di denunciare la mancata verità - ha detto ancora - che ho sempre definito una offesa alla intelligenza del popolo italiano, soprattutto perché oggi la mancata verità sulla strage è connessa alle ragioni della disonestà di chi questa verità la doveva cercare".
Al convegno è intervenuto anche il fratello di Francesca Morvillo, moglie di Falcone, l'ex Procuratore Alfredo Morvillo, oggi in pensione. Che ha attaccato quella parte di società civile che ancora va a braccetto con la 'zona grigia'. Ma anche "chi governa la città". Perché "fino a quando non ci saranno uomini in grado di essere credibili agli occhi della gente, di guidare questa gente verso la meta di essere liberi e di esprimere le proprie idee, non cambierà nulla". "Io ho ricevuto solidarietà di nascosto da gente che paura di dire come la pensa. Mi auguro, da cittadino comune, che un giorno ci guidino persone di alto spessore morale, che credono veramente nella lotta alla mafia, non a parole, andandosi a sedere in prima fila il 23 maggio, ma che facciano ciò che faceva ad esempio Padre Puglisi, che era un modello per i cittadini", ha denunciato Morvillo.
"Spero per Palermo che nascano prima o poi uomini forti che credano in qualcosa e non soltanto nella bella poltrona", ha detto. "Dobbiamo chiederci se la massa della gente, degli indifferenti, che difficilmente potrà rinunciare al tipo di vita condotta fino ad ora, alle raccomandazioni e ai favori, che certi ambienti politico mafiosi sono in grado di fare, dalle piccole cose- ha aggiunto Morvillo -La gente da sola è difficile che possa trovare la forza di rinunciare a questo sistema nel quale vive da tempo. Avrebbe bisogno di modelli, di essere guidata, di una guida credibile. Di forti personalità che guidino le persone".
"E' inevitabile che in una città questo ruolo non possiamo che riconoscerlo ai nostri governanti. La gente guarda a loro, non ai magistrati, ai professori o alla Polizia. Sono loro che hanno un grande ascendente - aggiunge- Quindi, il governante che fa questo mestiere in una città come Palermo, deve sapere che fare il governante a Palermo, non basta occuparsi della raccolta della spazzatura, del traffico, ma serve una guida per i cittadini che avvii i cittadini che li allontani dalle logiche mafiose".
"Conosciamo tutti la storia di questa città. Cosa ha lasciato nell'animo e nella mente di tutti noi la storia di Palermo e quello che è successo 32 anni fa" con le stragi mafiose? "Palermo per la sua storia dovrebbe essere la capitale dell'antimafia. Questa città dovrebbe essere un luogo in cui dovrebbero esserci continuamente iniziative non solo di questo genere, in cui si discute e in cui ciascuno può avanzare delle proposte. Ma dovrebbe essere un laboratorio di iniziative. Cosa si può fare per superare questo momento, finalmente? Siamo nel 2024 i nostri cari sono morti 32 anni e siamo ancora qua a discutere di antimafia sociale" ha poi detto Morvillo. "Ma la gente cosa ha mantenuto? C'è un certo rigore, una certa intransigenza quando si parla di questi temi? La gente sente questi temi? No. C'è una fetta di indifferenza quasi mortificante. Palermo non è una città che mostra di avere memoria, di sentire che una delle motivazioni che devono spingere tutti noi a stare lontani anni luce dall'odor di mafia è che c'è gente che ci ha lasciato la vita per perseguire quegli ideali. Non è che quelle persone non se lo aspettavano".
"Il massimo che poteva avvenire è successo con il dottor Paolo Borsellino. Una cosa disumana. Lui sapeva che era arrivato l'esplosivo per lui, fu messo a conoscenza. Un padre di famiglia, se avesse detto 'Visto che non mi posso fidare di voi, dal momento che mi avete mandato all'Asinara per una questione di sicurezza. Ho moglie e tre figli, mi allontano per qualche mese da Palermo e vado da una'ltra parte. Invece è rimasto fermo nei suoi ideali e nei suoi principi di vita e di fare qualcosa per il prossimo. Ma la gente non ha capito nulla, si parla di Falcone e Borsellino come di un tema qualunque". "Questo è un tema che ancora mi emoziona- ha concluso visibilmente commosso- Penso anche a Ninni Cassarà, ucciso con una moglie e figli piccoli. E' stato tradito da qualcuno, tanti di questi omicidi nascondono connivenze e collusioni". (di Elvira Terranova)