Israele ha aperto un’indagine per stabilire le responsabilità dopo le accuse lanciate dal portavoce del ministero della Sanità di Gaza, Ashraf al-Qudra, secondo le quali l’esercito di Tel Aviv ha sparato contro la folla di civili accalcati per ricevere aiuti umanitari a Gaza. Il bilancio è pesante, al momento si parla di 20 morti e 170 feriti, anche se secondo al-Qudra il numero dei decessi è destinato a salire perché molti dei feriti, trasportati all’ospedale al-Shifa, si trovano in condizioni gravi, con la struttura senza forniture mediche e con pochi dottori operativi.

La notizia è stata diffusa sul canale Telegram del portavoce di Gaza e riportata da al-Jazeera. Si legge che l’attacco è avvenuto in piazza Kuwait, nel quartiere di Zeitoun a est di Gaza City. In quel luogo si erano radunate centinaia di “bocche affamate” pronte a ricevere gli aiuti umanitari internazionali, in una zona della Striscia, quella settentrionale, che è la più difficile da raggiungere per i convogli in entrata dai valichi di Rafah e Kerem Shalom, nell’estremo Sud. Il portavoce della protezione civile locale, Mahmoud Basal, ha aggiunto che soccorrere i feriti è stato complicato, dato che gli operatori sanitari sono stati ostacolati dai militari israeliani.

L’esercito di Tel Aviv, riporta sempre al-Jazeera, ha annunciato che sta esaminando le accuse mosse dal ministero guidato da Hamas.

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