Nel 2014 la Meloni presentò in Parlamento una riforma costituzionale firmata da lei e da Edmondo Cirielli, l’attuale viceministro degli Esteri. La riforma prevedeva l’abolizione delle Regioni. E io applaudii questa iniziativa, perché ero d’accordo. Oggi cambia idea e firma questo ddl sull’autonomia differenziata, che invece trasforma le Regioni in Stati. Perché? Per uno scambio tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia“. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dal direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che spiega il baratto tra le tre forze di centrodestra: “La Meloni si prende il premierato, cioè il premier onnipotente; la Lega si prende l’autonomia differenziata, cioè la secessione; Forza Italia si prende la guerra ai magistrati e al codice penale. Questi si sono divisi gli interessi e ciascuno scambia qualcosa con l’altro, per cui oggi abbiamo questa follia. E continuiamo a chiamarli nazionalisti e sovranisti. Ma questi stanno sfasciando lo Stato unitario, altro che nazionalisti e sovranisti“.

Il direttore del Fatto premette: “L’autonomia differenziata è stata chiesta dalla Lombardia e dal Veneto con un referendum, ma anche dall’Emilia Romagna di Bonaccini attraverso una una trattativa privata col governo, quindi purtroppo il più pulito ha la rogna. Questo spiega la timidezza che negli anni ha avuto una parte del centrosinistra di cui molti esponenti si sono innamorati di questa follia – continua, soffermandosi sul via libera del Senato al ddl Calderoli sull’autonomia differenziata con 110 voti favorevoli, 64 contrari e 3 astenuti – Con questa legge le Regioni diventano Stati, quindi non esisterà più lo Stato unitario italiano ma ci saranno Regioni che pittorescamente, all’italiana potranno rivendicare quelle 23 materie di cui ha parlato Bersani. E in quelle 23 materie ci sono 500 funzioni che non avrà più lo Stato e che avranno le Regioni che le vorranno”.

E traccia uno scenario di quello che accadrà: “Sparisce il servizio sanitario nazionale, perché se una Regione vuole privatizzare tutta la sanità, potrà farlo più ancora di quanto non abbiano già fatto scriteriatamente coi poteri scriteriati che sono stati dati alle Regioni, quindi sarà molto peggio. Sparisce la scuola pubblica nazionale. I programmi delle scuole saranno decisi dagli assessori regionali. I professori verranno selezionati con concorsi regionali e non più nazionali. Le infrastrutture energetiche saranno regionalizzate, cioè la nostra sicurezza energetica sarà decisa Regione per Regione“.

Travaglio conclude: “Esploderà il debito pubblico e infatti la Banca d’Italia e la Ue sono preoccupate, perché la spesa pubblica uscirà da qualsiasi controllo. E tutto questo lo firma la Meloni che 10 anni fa voleva abolire le Regioni, non trasformale in Stati”.

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