Il ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini vuole intervenire con una direttiva “per chiarire e semplificare il tema dei limiti di velocità, con particolare riferimento ai centri urbani”. La mossa arriva in coda alla polemica sul limite di trenta chilometri all’ora in città (“città 30”) esteso di recente alla gran parte di Bologna e attaccato da Salvini. L’obiettivo, si legge in una nota del ministero, “è trovare un ragionevole equilibrio tra l’esigenza di garantire la sicurezza (che resta una priorità) ed evitare forzature che rischiano di generare l’effetto contrario. In questo senso, il Mit ha già portato in Conferenza unificata anche una proposta per limitare l’utilizzo degli autovelox nei centri urbani e controllare limiti sotto cinquanta all’ora”, come nel caso bolognese.

La legge – La linea del leader leghista è che i velox e i limiti a trenta all’ora andrebbero previsti solo “in zone sensibili e a rischio incidenti, anziché in modo generalizzato e quindi meno efficace se non addirittura vessatorio nei confronti degli utenti della strada”. Nel comunicato si fa riferimento all’articolo 142 comma 2 del Codice della strada, secondo cui il limite di velocità standard nei centri urbani (cinquanta chilometri all’ora) può essere abbassato quando risulti “opportuno nel caso concreto“, sempre però “seguendo le direttive che saranno impartite dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti”.

Lo scontro con LeporeVenerdì Salvini aveva deriso la misura (video): “Penso che il diritto al canto degli uccellini e all’udibilità del loro canto debba essere contemperato con il diritto al lavoro di centinaia di migliaia di persone, perché multare chi va a 36 chilometri allora non vuol dire tutela dell’ambiente”. In serata gli ha risposto il sindaco Pd di Bologna Matteo Lepore: sul tema, ha detto, “ci sono tante fake news, che purtroppo, come ho visto, sono state anche rilanciate dal ministro Salvini. Questo mi dispiace perché il nostro compito nelle istituzioni è quello di compiere scelte coraggiose”. In precedenza Lepore aveva ricordato che “La “città 30” è una misura messa in campo per la sicurezza stradale” e che “la velocità è la prima causa della mortalità”.

La replica del Comune – A replicare alla nuova offensiva mediatica di Salvini è l’assessora alla mobilità del Comune, Valentina Orioli, ricordando che “le zone con il limite dei trenta chilometri all’ora sono state definite dal Comune di Bologna secondo le norme vigenti e le indicazioni previste dallo stesso ministero di Salvini“, il quale tra l’altro “non ha mai fatto mancare un fattivo supporto”, ricorda. “Il ministro è passato dalla proposta di un tavolo di confronto con il Comune, alla minaccia di imporre agli enti locali, a colpi di direttiva, la propria visione di buon senso, al momento abbastanza fumosa. Ma per fortuna le amministrazioni parlano per atti, per cui valuteremo nel merito tecnico e giuridico quelli che il ministero vorrà emanare”, conclude.

L’interrogazione alla Camera – Sull’annunciato intervento del Mit il deputato Pd Virginio Merola, ex sindaco di Bologna, preannuncia anche un’interrogazione al governo: “Gli incidenti stradali e la sicurezza delle persone non possono essere strumentalizzati per l’ennesima campagna elettorale. Salvini vuole decidere di imperio sulle strade delle città per fare campagna elettorale. L’autonomia dei Comuni va rispettata: la misura dei trenta chilometri all’ora è nel programma elettorale con cui l’amministrazione bolognese è stata votata degli elettori. Il rispetto delle istituzioni autentico è quello di assicurare i fondi necessari per il trasporto pubblico locale, cosa che Salvini non fa”, attacca.

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