Il presidente russo Vladimir Putin ha definito “imbecilli” gli ucraini perché hanno “rinunciato ai negoziati con la Russia” e “sarebbe tutto finito tempo fa”. Per il capo del Cremlino, che ha parlato alle agenzie di stampa del Paese, il leader ucraino Volodymyr Zelensky ha elaborato una “formula di pace” costituita da “requisiti proibitivi per i negoziati”. Parole pronunciate nel giorno in cui Zelensky ha partecipato al Forum di Davos, in Svizzera: “Abbiamo bisogno che Putin perda”, ha detto, e “possiamo farlo. Quest’anno deve essere decisivo”, perché il leader russo – dice ancora Zelensky – non sarà mai soddisfatto di un conflitto congelato.

Volodymyr Zelensky prova a suonare la carica contro il “predatore Putin” al forum economico di Davos di fronte alla stanchezza dell’Occidente alla vigilia del terzo anno di conflitto in Ucraina. E lo fa con un discorso che risponde indirettamente ai dubbi degli alleati sulla tenuta della resistenza di Kiev, criticando i tentennamenti sul sostegno militare nella guerra. Ma da Mosca arriva fulminea la replica del presidente russo: “E’ impossibile” che la Russia accetti di ritirarsi dai territori conquistati in Ucraina. E se il conflitto proseguirà, Kiev “potrebbe subire un colpo irreparabile“, ha minacciato il leader russo dopo aver decretato il “fallimento completo e assoluto della cosiddetta controffensiva” ucraina, mentre l’iniziativa sul terreno è “totalmente nelle mani delle forze armate russe“.

Per il leader ucraino, dall’altra parte, la guerra potrà finire solo “con una pace giusta e stabile. E vogliamo che siate parte di questa pace”, ha sottolineato ai leader al forum svizzero, ricordando la decisione di organizzare un summit per la pace a livello di leader proprio in territorio elvetico. Ma con i due schieramenti in guerra fermi sulle loro posizioni, non c’è spazio per la fine delle violenze e le armi restano la chiave per decidere le sorti della guerra. Agli incontri a margine del forum svizzero, Zelensky ha ricevuto rassicurazioni dai partner che il sostegno arriverà. “Siamo determinati a mantenere il nostro sostegno all’Ucraina e lavoriamo molto strettamente con il Congresso” su questo, ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken. “So che i nostri colleghi europei faranno lo stesso”, ha assicurato il rappresentante dell’amministrazione Biden. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha sottolineato l’obbligo per l’Ue di “continuare a sostenere la resistenza” ucraina, mentre anche il segretario Nato Jens Stoltenberg ha espresso “ottimismo” per il futuro dell’Ucraina.

Parole a parte, resta lo stallo sui miliardi di aiuti promessi dagli americani e da Bruxelles per dare respiro alle forze di difesa di Kiev. Le prossime settimane saranno decisive per l’approvazione di questi fondi, che si giocano su partite di politica interna mentre l’Europa e gli Stati Uniti si affacciano alle elezioni.

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