Vincenzo Soprano, ex ad di Trenitalia, si è costituito nel carcere romano di Rebibbia dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha reso definitiva la condanna a 4 anni e due mesi per la strage di Viareggio. Il manager è entrato nell’istituto penitenziario martedì mattina. “Non è da sistema giudiziario equo – ha commentato il suo difensore, l’avvocato Alberto Mittone – che una persone vada in carcere dopo 15 anni per una fattispecie colposa”. La Cassazione ha confermato le condanne, ma alcune posizioni – compresa quella dell’ex amministratore delegato di Fs e Rfi, Mauro Moretti – sono state rimandate in appello per ricalcolare le pene limitatamente alle attenuanti generiche. I giudici hanno in sostanza confermato le responsabilità penali e civili già accertate per il disastro.

Oltre a Moretti, quindi, la pena sarà da ricalcolare per il tecnico della Junghental, Andreas Schröter, per l’operaio dell’officina di Junghental addetto ai controlli Uwe Kriebel, per il manager di Cima Riparazioni, Paolo Pizzadini, per Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni, per Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, per Rainer Kogelheide, ad di Gatx Rail Austria, per Peter Linowski, ad di Gatx Rail Germania, per Johannes Mansbart, manager Gatx Rail Austria, per Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria, per Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, e per Helmut Brödel, funzionario dirigente dell’officina Junghental di Hannover.

L’incidente ferroviario si verificò alle porte della stazione di Viareggio, in provincia di Lucca, il 29 giugno 2009 alle 23.49 e provocò 32 morti, nonché un centinaio di feriti. Tutto ebbe origine dallo svio di un treno merci, che provocò danni a una cisterna contenente Gpl. Il combustibile, una volta fuoriuscito, innescò un incendio al quale seguì un’esplosione, che coinvolse anche le zone abitate circostanti, in particolare quelle di via Ponchielli e via Burlamacchi. La prima strada fu quella più colpita, con automobili avvolte dalle fiamme ed edifici che crollarono o subirono pesanti danni.

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