Tenne prigioniera sua figlia per 24 anni, costringendola a sette gravidanze, prima che la malattia di uno dei sette bambini permettesse di scoprire l’intera vicenda. Ora Josef Fritzl, il “mostro di Amstetten”, in Austria, potrebbe essere rilasciato e mandato in una casa di riposo. A chiederne la libertà è stata Astrid Wagner, la sua avvocata, spiegando che l’uomo, oggi 88enne, si muove solo con deambulatore e una nuova perizia psichiatrica ha stabilito che soffre di demenza senile e non pone più un rischio per la società.

Dal momento dell’arresto, Fritzl – condannato all’ergastolo – è rinchiuso in una unità di sicurezza per persone mentalmente disturbate nel carcere di Stein a Krems, vicino alla sua città natale di Amstetten. In Austria i condannati all’ergastolo possono chiedere la libertà condizionata dopo aver scontato 15 anni di carcere. Wagner ne ha chiesto il rilascio, aggiungendo che dovrebbe poter trascorrere i suoi ultimi giorni in una casa di riposo.

Fritzl è stato al centro di un caso che sconvolse l’Austria nel 2008. L’uomo teneva prigioniera la figlia Elisabeth da quando aveva 18 anni in un bunker sotto la sua abitazione. Alla moglie e gli amici, aveva raccontato che Elisabeth era fuggita con una setta. Fu la malattia di uno dei sette bambini frutto degli abusi incestuosi e la necessità di farlo curare che portò l’intera vicenda allo scoperto. Fritzl fu condannato all’ergastolo, mentre Elisabeth e i suoi figli hanno ricevuto nuove identità e vivono protetti dallo Stato.

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