Milano è la mia città, la adoro perché no?” Così Urbano Cairo, ospite di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, ha risposto a chi gli chiedeva se gli piacerebbe fare il sindaco di Milano. A più di tre anni dalle elezioni comunali nel capoluogo lombardo, l’editore di La7 e Corriere e presidente del Torino calcio lancia il sasso. Durante l’intervista radiofonica Cairo è tornato al 2015 quando incontrò il segretario della Lega, Matteo Salvini, che gli propose la candidatura a primo cittadino: “Ci siamo visti e mi ha chiesto se era una cosa che poteva interessarmi. Milano è la mia città e poteva essere una cosa bella. Poi non era possibile perché ero impegnato col mio lavoro e stavo pensando di scalare Rcs dunque poi ho rinunciato. Ma non so – ha ragionato l’imprenditore – se sarei stato adatto a farlo con Salvini sinceramente”. Detto questo “ammesso che avessi vinto, sarebbe stato bellissimo fare il sindaco di Milano”. Fu – ha racconto il presidente di Rcs e del Torino – “quella volta lì forse” il momento in cui fu più vicino a un ingresso in politica. Meglio fare il sindaco, il governatore o il premier? “Mi sa la terza…”, ha risposto Cairo che si definisce uomo “di centro, proprio centro”. E non mancano i commenti su alcuni politici: “Renzi? Lui è uno molto bravo – ha detto Cairo – peccato che oggi non abbia il consenso di una volta. Anche Calenda è molto bravo ma insieme non vanno d’accordo“.

Finita l’intervista sono arrivati subito i primi endorsement a una sua possibile candidatura. A partire dal leader di Azione, nominato dallo stesso editore: “Magari si candidasse“, ha commentato Carlo Calenda, “Se la domanda è se Cairo potrebbe essere un buon sindaco di Milano io dico sì, se questo avverrà non lo so”, ha concluso. Sarebbe “certamente un ottimo nome” come candidato sindaco di Milano, “se avesse voglia di tentare e di dedicare il suo tempo alla città sarebbe un’ottima possibilità”, afferma l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni: “Me lo aspetto nel centrodestra, sapendo il suo passato e la collaborazione che ha avuto con Silvio Berlusconi“, ha sottolineato Formigoni. A fare il tifo per l’editore, c’è anche l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini che sarebbe “entusiasta” se scendesse in campo per la città. Per Albertini, che è stato sindaco per il centrodestra dal 1997 al 2006, Cairo potrebbe essere addirittura un candidato valido per entrambi gli schieramenti. “É un centrista ma con sensibilità che possono accreditarlo per essere un credibile rappresentante per una e l’altra parte”, spiega.

Molto più fredda la reazione dei partiti a Milano. Con Fratelli d’Italia che sottolinea che anche se quello di Urbano Cairo “è un profilo di tutto rispetto, non dobbiamo per forza trovare un candidato al di fuori della politica – spiega il coordinatore cittadino del partito Simone Orlandi – ma ne cerchiamo uno che sappia fare politica”. E così é anche per la Lega che si aspetta una lunga lista di papabili candidati a sindaco per il dopo Beppe Sala da sottoporre alle segreterie dei partiti della coalizione. “Che Urbano Cairo possa essere un buon candidato o meno dipenderà dal suo programma – sottolinea il segretario provinciale del partito Samuele Piscina -, sicuramente è una personalità in vista e fa piacere la sua disponibilità ma le valutazioni saranno fatte in un momento successivo”. Freddo sulla possibilità di candidare l’editore anche il Pd che al momento non pensa ancora alle elezioni comunali, che nel capoluogo lombardo si dovrebbero tenere nel 2027 visto che la scorsa tornata elettorale era slittata a causa del Covid. “Mancano anni alle elezioni – commenta il segretario cittadino del Pd Alessandro Capelli -. Il Partito Democratico rimane concentrato con tutte le sue energie, nelle istituzioni e nella città, per rispondere alle grandi sfide che abbiamo davanti”.

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