L’Iran ha rivendicato il sequestro di una petroliera nelle acque del Golfo di Oman. Il Paese degli ayatollah ha fatto sapere che l’operazione è avvenuta dopo “un ordine del tribunale” che l’autorizzava: “La Marina della Repubblica Islamica dell’Iran ha sequestrato una petroliera americana nelle acque del Golfo di Oman in conformità con un ordine del tribunale”, afferma l’agenzia di stampa ufficiale Irna. Si tratta di una nave che era di proprietà iraniana ma confiscata dagli Stati Uniti, da quanto si apprende, nell’ambito delle sanzioni americane all’Iran. Tornata in acque nazionali iraniane, l’esercito è così intervenuto per riappropriarsene.

La notizia del sequestro era circolata già dalla mattinata italiana, ma si era parlato di un assalto condotto da dei pirati, non nuovi a operazioni del genere soprattutto nel Golfo di Aden, al largo della Somalia. Successivamente, l’Agenzia britannica per la sicurezza marittima (Ukmto) e la compagnia privata Ambrey avevano annunciato in precedenza che uomini armati “in uniforme militare” erano saliti a bordo di una petroliera battente bandiera delle Isole Marshall e diretta al porto iraniano di Bandar-e Jask.

È però la rivendicazione dell’Iran, principale nemico d’Israele e degli Stati Uniti nell’area, oltre che primo sostenitore di Hamas, che rischia di provocare un allargamento del conflitto che coinvolgerebbe anche Washington. Dagli Stati Uniti, per adesso, non sono ancora arrivate dichiarazioni.

La comunicazione con la petroliera St. Nikolas è stata persa intorno alle 06:30 ora greca. A bordo della nave si trovano 19 membri dell’equipaggio, 18 di nazionalità filippina e un greco, oltre a 145mila tonnellate di greggio.

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