Scontro pepato a Omnibus (La7) tra la condirettrice di Micromega, Cinzia Sciuto, e il deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, sulle manifestazioni neofasciste di Acca Larentia.
Sciuto osserva che Fratelli d’Italia non si è mai smarcata dal passato fascista e definisce “stucchevole” la continua richiesta rivolta dalla politica e dall’opinione pubblica a Giorgia Meloni perché prenda le distanze dalla sua storia: “Tra l’altro, quando l’ha fatto, ha sempre trovato il modo di circumnavigare la questione”.
E, dopo aver ricordato che la nostra Costituzione è nata grazie alla Resistenza, chiede a bruciapelo a Rampelli: “Fratelli d’Italia è un partito antifascista?“.

Il vicepresidente della Camera dei deputati resta qualche secondo in silenzio, poi indugia in una premessa, ma viene interrotto dalla conduttrice Alessandra Sardoni che spiega: “Rampelli, io le devo chiedere veramente scusa, ma sono in ritardo di 8 minuti e devo dare la pubblicità”.
Insorge l’ex deputato di Italia Viva Davide Faraone, che lancia una frecciata ironica sia a Rampelli, sia a Sardoni: “Basta dire sì o no e poi si dà la pubblicità“.
La conduttrice preferisce lanciare comunque la pausa pubblicitaria e Rampelli sbotta con Faraone: “Potevi rispondere tu al posto mio”.

Quando la trasmissione torna in onda, il parlamentare di Fdi risponde finalmente alla domanda di Sciuto: “Da parte nostra l’adesione al cosiddetto antifascismo storico c’è perché sta nella Costituzione. Diverso è l’antifascismo militante che ha attraversato tutti gli anni di piombo e che si è manifestato attraverso l’esecuzione dei due giovani nella strage di Acca Larentia e di tanti altri. Tra noi e quell’antifascismo lì c’è una distanza siderale. Io comunque – continua, rivolgendosi alla giornalista di Micromega – non accetto questi tentativi patetici di dare lezioni. E che si fa? Si predica bene e si razzola male? Siccome adesso il presidente del Consiglio è Giorgia Meloni, leader di Fdi, si deve pretendere da questo governo quello che D’Alema, Prodi, Gentiloni, Letta, Draghi, Monti, Conte non hanno fatto?”.
“Beh, sarebbe un bel segnale però”, commenta sorridendo Cinzia Sciuto.

Rampelli taccia di ipocrisia le critiche della giornalista e rincara: “Noi siamo sempre in attesa che la sinistra italiana si dichiari anti-comunista. Chissà se accadrà mai“.
“Questo non ha a che fare con la nostra storia – ribatte Sciuto – In Italia non abbiamo mai avuto un regime totalitario di ispirazione comunista. Quindi, la sua è la classica tecnica con cui si tira la palla in tribuna senza assumersi le proprie responsabilità”.
Rampelli replica: “No, c’è una storia europea a cui apparteniamo. Definirsi anticomunista è importante anche dal punto di vista geopolitico“.
La bagarre viene nuovamente interrotta da Sardoni per dare la linea ad Andrea Pancani col suo Coffeebreak.

Articolo Precedente

Acca Larentia, lite Cacciari-Giannini. “Meloni ha condannato quelle manifestazioni e ha superato la sua storia”. “Ma quando mai?”. Su La7

next
Articolo Successivo

Ucraina, Schlein a La7: “L’unica iniziativa diplomatica del governo per la fine del conflitto è stata la telefonata di Meloni coi comici russi”

next