Israele sta trattando il resinsediamento dei profughi della Striscia di Gaza con Paesi africani e arabi. In particolare – secondo quanto riporta The Times of Israel citando fonti governative – il governo ha parlato della questione con il Congo che si sarebbe detto “disponibilie” così come altri Paesi di cui non è stato fatto il nome. Per quanto riguarda il mondo arabo invece – spiegano le stesse fonti – sarebbero in corso interlocuzioni con l’Arabia Saudita.

La conferma è stata data all’edizione in ebraico del Times of Israel, Zman Israel. Il quotidiano scrive che ci sono contatti segreti tra la coalizione di Netanyahu e il Congo. E, stando alle indiscrezioni, proprio quest’ultimo Paese si è dimostrato intenzionato ad aprire all’accoglienza. “Siamo in trattative con altri Stati“, è la dichiarazione di una fonte del gabinetto di sicurezza.

Intanto oggi la Francia ha criticato le parole dei due ministri israeliani, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, che nei giorni scorsi hanno sostenuto il reinsediamento dei palestinesi fuori da Gaza. “La Francia ricorda che il trasferimento forzato di popolazioni costituisce una grave violazione del diritto internazionale”, ha affermato il ministero degli Esteri francese in una nota. “Non spetta al governo israeliano decidere dove i palestinesi debbano vivere nelle loro terre. Il futuro della Striscia di Gaza e dei suoi abitanti sarà parte di uno Stato palestinese unificato che vivrà in pace e sicurezza accanto a Israele”, ha aggiunto il Quai d’Orsay. Secondo Parigi, le dichiarazioni di Smotrich e Ben Gvir “alimentano le tensioni”.

Il 2 gennaio l’intervento francese segue quello degli Usa. Il Dipartimento di Stato americano in una nota ha stigmatizzato le parole dei ministri israeliani. Il portavoce Matthew Miller ha parlato apertamente di “retorica provocatoria e irresponsabile”. “Ci è stato detto ripetutamente e costantemente dal governo israeliano, compreso il primo ministro, che tali dichiarazioni non riflettono la politica del governo israeliano. Dovrebbero fermarsi immediatamente”. E ancora: “Siamo stati chiari, coerenti e inequivocabili sul fatto che Gaza è terra palestinese e rimarrà terra palestinese, senza che Hamas abbia più il controllo del suo futuro e senza gruppi terroristici in grado di minacciare Israele”, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato. “Questo è il futuro che cerchiamo nell’interesse di israeliani e palestinesi, della regione circostante e del mondo”.

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