Federico Cafiero De Raho (M5S) è intervenuto alla Camera per chiedere un’informativa urgente al ministro Matteo Salvini. Una richiesta arrivata nel silenzio più totale della maggioranza e del governo dopo la notizia dell’arresto di Tommaso Verdini, figlio di Denis (anche lui indagato) e “cognato” del ministro delle Infrastrutture, con l’accusa di turbativa d’asta e corruzione. Notizie su cui De Raho prima, Serracchiani e Bonelli poi, hanno chiesto di ricevere delucidazioni, proprio alla luce della contiguità tra Salvini, la famiglia Verdini e l’oggetto dell’inchiesta giudiziaria, che vuole far luce su alcuni appalti Anas.

Alle richieste dell’opposizione la risposta è arrivata dai banchi di Azione, in particolare dall’onorevole Enrico Costa (quello del Bavaglio), ormai solido nel suo sostegno esterno alla maggioranza.

Dalle prime battute Costa ha attaccato subito De Raho: “Qui non siamo in un tribunale e non siamo a fare la requisitoria (applausi della maggioranza, ndr), vorrei ricordare sommessamente che ha cambiato mestiere. Oggi fa politica, era un tempo quando faceva l’anticamera al Csm sulla piazza in attesa che qualche consigliere lo ricevesse. Oggi si sviluppa lo stesso schema che si sviluppa in ogni circostanza in cui un giornale pubblica le notizie di un’inchiesta. Giusto che ci sia pubblicazione, giusto che ci sia inchiesta. Ma lo schema dovrebbe separare quello che avviene nelle aule giudiziarie da quello che accade in quest’Aula. Invece l’intersecazione è automatica”. Poi attacca Bonelli: “Ogni settimana presenta un esposto in procura”, e Serracchiani: “Ha cercato di costituirsi parte civile in un procedimento penale contro un sottosegretario”.

Un intervento animato, durante il quale dai banchi dell’opposizione si è levata più di una protesta. Costa ha poi concluso: “Non è dall’avvio di un’inchiesta giudiziaria che si interessa il parlamento su questioni che non c’entrano niente. Sono fatti del 2021, andare a chiamare un ministro in carica su temi passati è una cosa a sproposito”

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