A Natale siamo tutti più buoni, arbitri compresi… in tutti i sensi. Sì, con le feste di mezzo l’aria si fa frizzantina, densa di buoni sentimenti… talmente buoni che magari sfociano in altro. E le prelibatezze che riempiono tavole (e pance)? Viene l’acquolina solo a pensarci, e anche in questo caso la fame può portare ad andare oltre. Tavolate collettive (e squalifiche pure) e bontà che porta a rendere insopportabile qualunque gesto violento… anche verso un cestino.

ARBITRO SENZA CANDITI
Tutti più buoni, arbitri compresi dunque. Già, concetto che può diventare fuorviante se in concomitanza delle feste la voglia di leccornie cresce, ed è un attimo poi ritrovarsi squalificati per due anni, come nel caso di Riccardo D’Agostino, del Real Cittanova, I Catogoria Calabria, che resterà fuori fino al 13 dicembre 2025 perché “a fine gara si avvicinava all’arbitro dandogli un morso sul braccio provocandogli dolore nonché per aver mantenuto un comportamento minaccioso dopo il provvedimento di espulsione notificatogli dal direttore di gara”. Due anni tra una degustazione e l’altra sono effettivamente tanti.

MAMMA NON HA PERSO L’AEREO
E c’è spazio anche per la bontà vera nelle Domeniche Bestiali, come in Serie D, dove il Team Altamura ha regalato i biglietti per il viaggio dal Brasile alla mamma e al papà del portiere 18enne Gabriel Fernandes. In fin dei conti è un ragazzino, che avrebbe passato un Natale lontano dalla sua famiglia, e così all’insaputa del ragazzo il club ha organizzato il viaggio in Italia ai genitori, che dopo l’ultima partita hanno riabbracciato il ragazzo nella commozione generale.

TOMBOLA
Un’intera squadra squalificata? Si può, come dimostrato in Prima Categoria dell’Emilia-Romagna, dove l’intera squadra del Consolata è stata squalificata dopo aver circondato l’arbitro per un rigore negato al 93esimo: “Propri sostenitori per tutto l’arco della gara rivolgevano espressioni ingiuriose nei confronti dell’arbitro. A fine gara propri tesserati avvicinavano il Direttore di gara rivolgendogli minacce e frasi ingiuriose, mentre l’arbitro cercava di divincolarsi dalla mischia creata dai tesserati della Soc. ospitante veniva colpito alla schiena da alcuni tesserati della Soc. Consolata che tuttavia non riusciva ad identificare provocandogli intenso dolore. Successivamente l’arbitro si recava al pronto soccorso per essere sottoposto a controlli”.

UN CESTINO DELL’IMMONDIZIA NEL NOSTRO CUORE
Eh sì, per Buffon era dispregiativo quel bidone dell’immondizia, ma nelle Domeniche Bestiali l’appartenenza è un fattore importante assai: per la serie “qui non dovete toccare niente, neppure l’ultimo dei cestini della spazzatura”. Pare questo il senso dei 100 euro di multa comminati alla Cavese, che non è la squadra di Cava dei Tirreni in questo caso ma la società di Cava Manara, provincia di Pavia, che milita in Promozione Lombardia: “A fine gara propri sostenitori cercavano di aggredire un calciatore avversario, che aveva sferrato un calcio ad un cestino venendo fermato”.

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