Un uomo di 29 anni di origini kosovare, precedentemente arrestato con l’accusa di violenza sessuale, maltrattamenti e stalking nei confronti della sua ex fidanzata incinta, è riuscito a evadere dai domiciliari prima che potesse essere applicato il braccialetto elettronico. A riferire la notizia è il Giornale di Brescia, secondo cui il sospettato, la cui identità è al momento protetta dalle autorità, era stato arrestato il 18 dicembre con l’ordine di custodia cautelare. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe esercitato violenza e maltrattamenti sulla sua ex fidanzata, una giovane donna incinta di sette mesi. La vittima, preoccupata per la sua sicurezza e quella del bambino che aspetta, è stata posta sotto protezione fin dall’arresto del presunto aggressore.

L’evasione è avvenuta prima che gli venisse applicato il braccialetto elettronico, come stabilito dalla decisione del giudice, e adesso è in corso una massiccia caccia all’uomo per rintracciare il 29enne prima che possa fare del male all’ex compagna. Le minacce e gli atti violenti denunciati dalla ex fidanzata sono infatti particolarmente inquietanti: il sospettato avrebbe inviato messaggi intimidatori, tra cui minacce di morte, creando un clima di terrore nella vita della vittima. Le parole dell’uomo, come si legge in alcuni messaggi depositati nella denuncia, denotano un atteggiamento possessivo e minaccioso: “Puoi sposare dieci uomini ma se sono vivo io non ti può tenere nessuno. Mai”, e ancora: “Tu sarai sempre mia”.

La donna avrebbe anche subito riferimenti a un caso precedente di violenza, con l’ex fidanzato che faceva riferimento a Viktoriia Vovkotrub, una badante ucraina di 42 anni che fu uccisa e sepolta in una ex bocciofila a Brescia tre anni fa. La vittima frequentava lo stesso locale dove la donna oggi sotto protezione lavora.

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