Il 21 dicembre passerà alla storia come il giorno in cui il mondo del calcio ha voltato pagina per proiettarsi in un futuro tutto da scrivere: la Corte di Giustizia Europea ha infatti accolto il ricorso presentato il 21 maggio 2021 al tribunale di Madrid dalla European Superleague Company. In sintesi: Fifa e Uefa non possono imporre sanzioni ai club che intendono partecipare a manifestazioni alternative. Le regole della federazione internazionale e di quella europea sono contrarie ai principi dell’Ue. La sentenza della Corte di Giustizia – che parla di “abuso di potere dominante da parte di Uefa e Fifa”- parte dall’assunto finale, ovvero le punizioni ai club trasgressori, richiamate anche, alla vigilia del verdetto di oggi, dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. L’impossibilità di sanzionare chi voglia aderire a un progetto di competizione diverso svuota i poteri di Uefa e Fifa. A questo punto, entra tutto in discussione, ma, nell’immediato, la prima grande manifestazione a essere rasa al suolo è la Champions: i sostenitori della Superlega hanno già pronto un progetto che dovrebbe coinvolgere almeno 60 squadre.

Il golpe mancato e la sfida vinta – Ha vinto la lobby e la perseveranza di chi ha sfidato il calcio con il famoso pronunciamento del 19 aprile 2021 al quale aderirono, all’inizio, dodici club, tra i quali Juventus, Milan e Inter. Il golpe rientrò dopo 96 ore, sotto la spinta della reazione dei tifosi e della nomenclatura sportiva. Decisive, in quei giorni, con l’Europa ancora prigioniera del Covid, le manifestazioni di piazza dei fans inglesi: Londra, Manchester e Liverpool furono attraversate dalla protesta. I sei club (Manchester City, Manchester United, Liverpool, Chelsea, Arsenal e Tottenham) fecero una precipitosa marcia indietro e sulla scia dei fatti inglesi, si chiamarono fuori anche Milan e Inter. Solo Real Madrid, Barcellona e la Juventus della dirigenza Agnelli andarono avanti. Il verdetto della Corte di Giustizia Europea premia soprattutto Florentino Perez. È stato lui a scegliere per il ruolo di ceo dell’agenzia A22 Sports Management il tedesco Bernd Riechart ed è stato sempre Perez, nel momento in cui Andrea Agnelli doveva fare i conti con le questioni italiane, a mettersi all’avanguardia del progetto.

La sentenza Bosman nel 1995 – Dopo 976 giorni dal tentato blitz della Superlega e 28 anni dopo la sentenza Bosman che il 15 dicembre 1995 riscrisse le regole del calciomercato, impugnando nel caso specifico l’articolo 39 dei trattati di Roma sulla libera circolazione dei giocatori, la Corte di Giustizia Europea ha dato un’altra picconata al sistema calcio. Il tribunale lussemburghese ha definito illegali le norme attuali che proibiscono ai club di partecipare a tornei alternativi; ha bocciato il regime di monopolio Fifa e Uefa “sullo sfruttamento dei diritti commerciali dei tornei, limitando la competizione in un ambito di grande importanza per media, consumatori e spettatori televisivi dell’Unione Europea”; ha definito lo status quo “una posizione di abuso dominante”.

La sentenza rispecchia i valori dell’Unione. Il calcio non poteva sottrarsi ai principi che regolano l’Europa. Come sempre, i dirigenti sportivi hanno creduto di poter imporre, con la solita arroganza, poteri precostituiti. Era già accaduto 28 anni fa con Bosman: la storia in questo 21 dicembre 2023 si è solo ripetuta. Il nuovo calcio è tutto da scoprire, anche se è un’utopia immaginare scenari guidati dall’etica e da uomini che hanno a cuore solo lo sport. Sarà un gigantesco business, guidato da personaggi che hanno un obiettivo ben chiaro: aumentare i connotati del conto in banca.

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