Sono quasi 2 milioni gli sfollati nella Striscia di Gaza. Dopo l’entrata dell’esercito israeliano a Khan Younis, molti di loro hanno si sono spostati ancora più a sud e dormono all’aria aperta, in tende improvvisate e montate in fretta che si allagano alla prima pioggia e affondano nel fango. Le immagini dei campi girate dagli operatori di Oxfam mostrano condizioni drammatiche, dove mancano i più elementari servizi di base. Le strade sono impraticabili, ai bordi ci sono mucchi di rifiuti e qualche bancarella improvvisata. Uno dei problemi principali è la mancanza di acqua potabile e di conseguenza anche l’assenza di bagni e servizi igienici. Anche farsi una doccia in questo contesto è un miraggio. E la situazione con l’arrivo dell’inverno non può che peggiorare.

Il video fa parte di una serie di testimonianze giornaliere degli operatori e dei manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere giorno per giorno un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.

LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/

Articolo Precedente

Serbia, il dopo voto e l’equilibrismo di Vucic tra Ue e Russia. L’esperto: “Molto dipenderà dalla formazione del nuovo governo”

next
Articolo Successivo

Il conflitto a Gaza si allarga al Mar Rosso: formata una coalizione navale anti-Houthi a guida americana. L’Italia invia una fregata

next