Una segretaria è accusata di aver portato via 700mila euro all’industriale per cui lavorava. La donna, da quanto emerge dall’inchiesta della Procura e della Gdf di Milano, aveva accesso alla movimentazione dei conti di Tommaso Rocca, di cui era assistente personale, e avrebbe utilizzato i soldi per comprarsi casa, ma anche per varie spese personali. A sporgere denuncia è stato Rocca stesso, nipote di Gianfelice Rocca, fondatore del gruppo Techint. Alla donna sono stati sequestrati, come misura preventiva, beni per oltre 767mila euro. La misura è stata disposta dal giudice su richiesta del dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco.

La segretaria, come si legge negli atti, è accusata di appropriazione indebita, autoriciclaggio e sostituzione di persona. Il furto è stato probabilmente dilazionato nel tempo, negli anni tra il 2018 e il 2022. Sembra che la donna portasse via i soldi al 46enne, anche pilota di Gran Turismo, usando i “codici di accesso ai canali multimediali degli istituti di credito” e le sue carte di credito, ma anche ricaricando carte prepagate e disponendo bonifici a suo favore dai conti dell’uomo. Il 46enne ha scoperto nel 2021 i bonifici, che erano però solo la “punta di un iceberg”. La segretaria, infatti, sembra avesse anche aperto un conto intestato a Rocca, ma senza che lui lo sapesse. L’assistente, tra l’altro, avrebbe anche approfittato di un problema fisico dell’industriale e del “necessario affidamento” che “riponeva in lei in ragione delle difficoltà a svolgere diverse incombenze”. L’indagata, come si evince dagli atti, sfruttava inoltre il fatto che Rocca le avesse affidato importanti incarichi all’interno delle sue società, la Techint Industrial Corporation spa e la Versilfungo srl.

Parte del denaro sottratto, secondo l’accusa – circa 600mila euro – sarebbe servito alla donna per garantire l’acquisto di una casa del valore di oltre 300mila euro e per ristrutturare la stessa abitazione. La segretaria, stando sempre al provvedimento del gip di Milano, avrebbe usato il denaro anche per spese personali di ogni genere, dai “ristoranti” ai negozi. E ancora per “acquisti on line”, spese mediche e veterinarie, ma anche per soggiorni in hotel. Tra l’altro, dagli atti emerge che la donna per l’acquisto della casa – una “villa” da oltre 380mila euro – si sarebbe fatta erogare un mutuo, così da “nascondere l’effettiva disponibilità di denaro” che aveva. In più, dopo aver saputo di essere stata denunciata da Rocca, avrebbe donato “la nuda proprietà” alle figlie, affrettandosi, dunque, a “dismettere la titolarità dell’immobile“.

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