“Io non vorrei mai vivere mai né in Cina, né in Russia, né negli Stati Uniti. Cosa non mi piace degli Usa? Sono una civiltà di ignoranti, si mangia malissimo e fanno guerre in posti che non saprebbero nemmeno situare sulla carta geografica. Per questo motivo le perdono tutte dalla Seconda Guerra Mondiale in poi”. Così a In altre parole (La7) il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, risponde a Massimo Gramellini che gli chiede lumi sulla sua antipatia per gli Usa.

“Il problema è che gli americani trascinano anche noi a perdere le guerre – aggiunge Travaglio – Solo che, siccome fanno le guerre in casa nostra, loro poi se ne vanno e noi raccogliamo i cocci in termini di terrorismo. Io sono stato filo-americano finché non è caduto il muro di Berlino, dopodiché, sciolto il Patto di Varsavia, la Nato non aveva alcun senso, perché c’era l’Europa. E si doveva lavorare perché l’Europa diventasse un soggetto autonomo”.

Il direttore del Fatto menziona la guerra in Ucraina: “Noi siamo a rimorchio degli Usa, di cui siamo considerati i camerieri. E infatti gli americani si stanno sganciando dall’Ucraina e noi continuiamo a mandare le armi. Credo che l’Italia, che è l’ultimo dei servi, sarà anche l’ultima a smettere di mandare le armi. Quando non ci sarà più Zelensky o ci sarà un accordo con Putin, noi continueremo a mandare armi come l’ultimo soldatino nella giungla”.

Gramellini chiede infine al giornalista se teme il ritorno di Trump: “Anche la rielezione di Biden mi farebbe paura. Per noi europei un isolazionista è sempre meglio di un interventista. Trump ha fatto dei disastri in America, ma guerre non ne ha scatenate. Anzi, ha chiuso la crisi con la Corea e la guerra in Afghanistan – continua – Biden, invece, ha quell’ideologia malata che hanno i democratici: andare a raddrizzare le gambe ai cani in tutto il mondo e a esportare la democrazia. In realtà, esportano solo morte e terrorismo. E poi scappano regolarmente”.
Travaglio menziona nuovamente la situazione ucraina: “Adesso, dopo aver illuso i vietnamiti, le primavere arabe, gli afghani, gli iracheni, i libici e gli ucraini, molleranno questi ultimi in mutande. Hanno sempre fatto così”.

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