Il generale Vannacci mi ha querelato dicendo che 90 anni fa mi avrebbe sfidato a duello all’arma bianca. Lui è un generoso, non trattatelo male, perché ha aggiunto che non avrebbe infierito sul mio corpo. E io con altrettanta generosità voglio dirgli che non infierirò sulla sua mente“. Così a Otto e mezzo (La7) Pier Luigi Bersani risponde a distanza alla querela annunciata dal generale Roberto Vannacci nei suoi confronti, precisando però che ad ora non ha ricevuto nessuna notifica della denuncia.

E sottolinea: “Vannacci dica quello che vuole, io aspetto la sua querela. Il punto è che io gli ho posto una domanda non retorica: dire ‘anormale’ a un omosessuale è una constatazione come pensa lui oppure è un insulto come penso io? Mi piacerebbe che un tribunale decidesse su questo, perché Vannacci può essere irrilevante ma questa cosa non lo è“.

Bersani sfodera anche una delle sue celebri metafore per fare le pulci alle misure economiche adottate dall’esecutivo: “Il governo la smetta con questo balletto di cifre. La Meloni continua a dire che in cifra assoluta ha dato di più nella sanità pubblica. Ma i conti nella sanità, come in altri campi, vanno fatti in proporzione al Pil. Se un bambino a 6 anni porta come numero di scarpe il 25 e quando arriva a 40 anni, tu gli dai le scarpe col numero 27, quello deve tagliarsi un pezzo di piede”.

E chiosa: “Devi sempre calcolare la spesa sul Pil. Se tu riduci la percentuale di spesa sanitaria sul Pil, l’effetto è un taglio grosso, perché se tirano giù 6 dal Pil, parliamo di 12-13 miliardi“.

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