Non ci bastano le lacrime della politica, se non si agisce contro i femminicidi si è complici”. Lo dicono le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato in migliaia ai funerali di Giulia Cecchettin a Padova. “Purtroppo non è stata l’ultima vittima di femminicidio, dalla sua morte ce ne sono state altre – racconta una studentessa universitaria – ma credo che sia stato uno spartiacque. Per la prima volta siamo riusciti a parlare sulle tv nazionali di patriarcato e cultura dello stupro e le chiamate ai numeri antiviolenza sono raddoppiate. Ed è anche un segnale che se ne avessimo parlato forse non saremmo arrivati a questo punto”. In piazza ci sono anche tanti ragazzi: “Ho visto dei cambiamenti tra molti uomini – racconta uno studente universitario – e questo dev’essere il punto di partenza per un cambiamento che deve arrivare da noi uomini”.

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Addio a Giulia Cecchettin, in migliaia al funerale a Padova. Il papà: “Mi rivolgo agli uomini, dobbiamo essere per primi agenti di cambiamento”

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Giulia Cecchettin, quella folla immensa e ciò che stavolta ci ha sconvolto di più

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