Era nata il giorno della fondazione del Partito Comunista, fu partigiana cattolica e quindi esponente del Pci, venendo eletta nella prima legislatura della Repubblica, di cui era l’unica parlamentare ancora in vita. È morta la scorsa notte, Maria Lisa Cinciari Rodano, avanguardia del femminismo in Italia. Aveva 102 anni, ventitré dei quali trascorsi in Parlamento, dal 1948 al 1971. Fu la prima donna a ricoprire la carica di vicepresidente della Camera nell’ultimo lustro a Montecitorio, dal 1963 al 1968, per poi essere eletta al Senato. Per sette anni consigliera provinciale a Roma, a cavallo tra gli Anni settanta e ottanta fu anche europarlamentare.

Arrestata sotto il fascismo per la sua attività nella Resistenza nelle file del Movimento dei Cattolici Comunisti e nell’attività dei Gruppi di difesa della donna, fu cofondatrice dell’Udi, Unione donne in Italia, di cui è stata anche presidente. A lei – nonna del nostro collega Tommaso Rodano – si deve, fra l’altro, la scelta della mimosa come simbolo dell’8 marzo, festa della Donna. Nel 2015 è stata insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

“Odiavo le forme d’autorità, l’inquadramento, il conformismo. Detestavo le sfilate a via dell’Impero, il dover mettere la divisa, le manifestazioni sportive allo stadio dei marmi. E ho impressa questa immagine che vidi a Monterado, nelle Marche: la fila delle persone disoccupate appoggiate alle spallette dei muri, lungo la strada. Povertà e impotenza. Mi colpì moltissimo”, ha ricordato nel giorno del suo centesimo compleanno, intervistata dal nipote. Del giorno della sua elezione a vicepresidente della Camera invece disse: “La prima cosa che ricordo è che non sapevo come vestirmi. La seconda che tutti i commenti erano su come fossi vestita”. Delle battaglie femministe si era detta “più che orgogliosa, contenta”: “La condizione femminile è cambiata profondamente. Eravamo relegate al ruolo di moglie o di madre, siamo diventate cittadine di pieno diritto. Sono felice di aver combattuto per questo, la sento come una delle cose positive della mia vita”.

Come “partigiana e poi politica di grande spessore” che “ha lottato sempre per i diritti e la libertà di tutte e di tutti”, la ricorda il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Mentre Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ne parla come di una “donna combattente e appassionata, sempre in prima fila nella difesa dei valori della democrazia” ma “soprattutto una madre, sorella, compagna per tante donne nel cammino lungo e faticoso della parità” di genere. “Le siamo riconoscenti e grate – ha aggiunto la leader dem – per tutto quello che ha fatto e continueremo a farci guidare anche dalla sua passione”. Il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, assicura che terrà Marisa Rodano “nel cuore e nella responsabilità di ricostruire unitariamente un senso e una prospettiva di umanità, oggi più che mai urgenti”.

***
Le direzioni e le redazioni de Il Fatto Quotidiano e Ilfattoquotidiano.it partecipano al lutto del collega Tommaso Rodano per la perdita della cara nonna.

Articolo Precedente

Delmastro, la difesa d’ufficio di Meloni: “Dimissioni? Aspettare sentenza definitiva prima di definirlo colpevole”

next