Cinquemila lapidi in cartone, stese per terra in piazza dell’Esquilino a Roma, per ricordare i bambini palestinesi uccisi sotto i bombardamenti israeliani a Gaza. Ma anche le vittime minori israeliane e gli stessi bambini ostaggio di Hamas e delle milizie. A organizzare il flash mob diverse organizzazioni non governative, insieme ad Amnesty International Italia, con la partecipazione dell’ambasciatrice della Palestina in Italia, Abeer Odeh.

La popolazione civile va sempre protetta”, ha rivendicato Tina Marinari di Amnesty International, che ha sottolineato come la proroga della tregua non sia sufficiente. “Accogliamo con favore, ma serve un cessate il fuoco reale“, ha precisato. Mentre l’ambasciatrice palestinese ha lanciato un appello rivolto verso l’Ue e i paesi occidentali: “La richiesta di pace doveva arrivare da tutta la comunità internazionale, non soltanto dal Qatar”.

Anche il segretario della Cgil Maurizio Landini ha partecipato al presidio, chiedendo che “si fermino le armi”: “Il 7 ottobre ha mostrato al mondo intero che senza una soluzione al conflitto tra Israele e il popolo palestinese, la capacità distruttiva delle armi porterà alla fine dei diritti di entrambe le parti. Dobbiamo evitare che si arrivi a una terza ed unica guerra mondiale, con armi nucleari”. E ancora: “In Israele e a Gaza abbiamo visto barbarie e crimini di guerra. Per questo bisogna chiedere che si fermi il conflitto e si utilizzi il diritto internazionale. Mai più terrore, mai più bambini ammazzati”, ha aggiunto Landini, invitando la comunità internazionale a “impegnarsi concretamente per la soluzione politica del conflitto”, attuando le risoluzioni Onu. “Non si possono sottoscrivere accordi se poi si applicano soltanto in certi casi, ne vale della credibilità. Non rinunciamo alla realizzazione di due popoli e due stati”, ha concluso il segretario della Cgil.

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