L’opposizione di centrosinistra ha sollevato oggi in Consiglio regionale cartelli con scritto “Lo Palo dimissioni” e “Basta negazionismo climatico”, per protestare non solo contro il fatto che a due settimane dall’approvazione della mozione di sfiducia contro la presidente di Arpa Lombardia la Giunta Fontana non abbia ancora preso decisioni conseguenti, ma anche che non si sia degnata di rispondere alla richiesta di riferire in Aula rispetto allo stesso tema. La mozione, che aveva come primo firmatario il capogruppo del Partito democratico Pierfrancesco Majorino, chiedeva le dimissioni di Lo Palo in seguito a sue dichiarazioni pubbliche che negavano espressamente che le attività umane potessero essere causa della crisi climatica in corso. Dopo questa protesta il presidente del Consiglio regionale ha sospeso la seduta. “È incredibile il totale silenzio della Giunta su Lo Palo e sulla mozione approvata due settimane fa – ha detto Majorino – Ed è anche incredibile che non solo l’opposizione, ma tutto il Consiglio venga ignorato da Fontana senza che nulla accada. Lo Palo ha negato le responsabilità umane nella crisi climatica che stiamo vivendo, non può presiedere l’agenzia regionale per l’ambiente della Lombardia. Noi non molleremo fino a che Fontana non metterà a capo di Arpa una persona competente al posto di una negazionista climatica come Lo Palo”. “È gravissimo che la Giunta ignori il voto del Consiglio regionale, è ancora più grave che la maggioranza, implosa sul voto in merito alla richiesta di dimissioni della signora Lo Palo dalla Presidenza di Arpa, cerchi di nascondere i cocci della rottura sotto il tappeto, silenziando il tema – ha dichiarato il capogruppo del M5s, Nicola Di Marco – Il presidente Fontana fugge dal confronto e dalle Aule istituzionali, mentre Fratelli d’Italia si ostina con arroganza a difendere l’indifendibile. A mantenere ancora la signora Lo Palo incollata alla sua poltrona non sono le sue competenze e non è nemmeno più la volontà politica della maggioranza, visto il voto del Consiglio, ma solo l’esigenza del centrodestra di non spaccarsi su di una nomina, in vista della prossima spartizione di poltrone che riguarderà la sanità”.