“Sarebbe stata una misura di buonsenso, che già esiste in moltissime città d’Europa. È drammatico che si contrapponga la vita umana a un interesse di categoria“. Cittadini e cittadine, lunedì 27 novembre, hanno protestato sotto la sede di Assotir, a Milano, dopo che l’Associazione delle imprese di autotrasporto ha fatto ricorso al Tar, vincendolo, contro l’obbligo di installare sensori per l’angolo cieco sui tir in ingresso in città. I manifestanti, favorevoli alla mobilità dolce e alla città 30, hanno steso sull’asfalto i caschetti coi nomi delle cicliste e dei ciclisti (e pedoni) uccisi quest’anno nel capoluogo lombardo. “Il provvedimento adottato dalla Giunta è stato bloccato – ha spiegato Davide Branca del movimento Città delle persone – siamo punto a capo, torniamo a essere insicuri. Così dobbiamo aspettare le leggi nazionali, ma i tempi si allungheranno tantissimo. Il Comune è troppo lento. La ragione? A parole è tutto bello, tutto si fa, ma poi non si fa niente. Questa città è basata sulle macchine, toccare gli automobilisti significa perdere un pezzo di consenso”.

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