“Nella politica di Salvini c’è ormai una deriva meridionalista. Per questo prima ho lasciato la Lega e oggi fondo il Partito Popolare del Nord”. Parola dell’ex ministro leghista Roberto Castelli che dopo oltre 26 anni di militanza leghista ha presentato un nuovo partito nordista al Palazzo delle Stelline a Milano. Per ironia della sorte, nello stesso luogo e nello stesso momento, il ministro leghista Roberto Calderoli, oltre al segretario Salvini, partecipavano a un altro evento. E così i due fedelissimi di Umberto Bossi, oggi su sponde diverse, si sono sfiorati tra i corridoi del centro convegni, non risparmiandosi stoccate reciproche.

Al piano terra Castelli attacca: “Il disegno di legge Calderoli ha complicato il percorso dell’autonomia, così non andrà molto lontano”. Al primo piano, poco dopo, il ministro Calderoli risponde: “Bisognerebbe iniziare a leggere le riforme prima di commentarle”. E quando gli si chiede del nuovo partito lanciato da Castelli commenta: “Nella mia carriera di leghista ho visto tanti partiti nascere, ma ne ho visti tanti anche sparire”. Uno scenario che non sembra scalfire l’entusiasmo dell’ex ministro Castelli: “Il nuovo partito vuole affrontare i temi del nord irrisolti”. E lo farà a partire dalle prossime elezioni europee. L’obiettivo? “Sotto l’1 per cento sarà un insuccesso, tra l’1 e il 3 si vedrà, sopra il 4 sarà un trionfo”.

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