Le dichiarazioni di Stefano Valdegamberi, consigliere regionale del Veneto, contro Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ritrovata morta vicino al lago di Bracis e del cui omicidio è accusato l’ex fidanzato Filippo Turetta, hanno creato uno sconquasso all’interno della Lega. Al punto che il governatore Luca Zaia è subito intervenuto dissociandosi dal rappresentante veronese che fu eletto sia nel 2015 che nel 2020 in Regione proprio con la lista Zaia Presidente, salvo poi iscriversi al gruppo misto. È quindi un leghista anomalo, espressione di una parte dell’elettorato conservatore, soprattutto veronese, legato a temi identitari come la famiglia tradizionale. Per il momento la Lega non ha espresso valutazioni ufficiali, ma Alberto Villanova, capogruppo in consiglio regionale, ha manifestato piena solidarietà alla famiglia Cecchettin. Eppure Valdegamberi, rispondendo a ilfattoquotidino.it, rincara la dose: “La colpa non è della società patriarcale, ma di una società senza valori tradizionali”.

Il giudizio di Zaia non lascia margini al dubbio. “Ho avuto modo solo in questo momento di leggere quanto scritto da Valdegamberi, nelle sue pagine social. Sono parole dalle quali mi dissocio totalmente, nei concetti espressi e nelle modalità”. Il governatore aveva già annunciato che il quando si terranno i funerali di Giulia Cecchettin vi sarà una giornata di lutto regionale. “Penso – aggiunge – che sia il momento del dolore e del suo rispetto, non certo quello di invocare l’intervento dei magistrati sulle dichiarazioni personali della sorella di una ragazza che ha perso la vita in questo modo tragico. Siamo tutti chiamati a una riflessione profonda, intima, e soprattutto a combattere nella società ogni forma di violenza sulle donne. Giulia è la 105esima vittima innocente in questo Paese. C’è un grande lavoro da fare per formare l’intera comunità: ben venga il lavoro nelle scuole, sulle nuove generazioni e sull’intero strato sociale”.

Siccome i social sono ormai quotidiana cassa di risonanza delle polemiche, Zaia prosegue: “I social sono lo specchio della società. Prima le stupidaggini si dicevano davanti al banco del bar, oggi qualcuno riesce a metterle nero su bianco, molto spesso in un italiano zoppicante, si sente premio Nobel e ha il suo momento di gloria”. Una valutazione molto severa sul contenuto delle parole di Valdegamberi, che pure ha un’esperienza politica e amministrativa di lungo corso. “La sorella di Giulia sta vivendo un momento di assoluta difficoltà e di dolore, che va rispettato e compreso fino in fondo. La famiglia ci avrà sempre al suo fianco. Di cretinate se ne leggono e se ne dicono tante nella comunità, è innegabile che poi si trasferiscano anche sui social. Ciò non toglie che fare una pagina di sostegno ad una persona che ha fatto perdere la vita ad un’altra mi sembra una cosa fuori dal mondo”.

Valdegamberi, arrivato ad accusare Elena Cecchettin di essere “satanista” per aver indossato una felpa di un noto magazine di skate, non fa una piega: “Zaia si dissocia da me? E io mi dissocio da Zaia. Non è una novità che non la pensiamo allo stesso modo, dal fine vita alla protezione dei lupi. La sorella di Chiara non può andare in televisione e dire che l’assassino non è un mostro, bensì il prodotto di una società patriarcale. Casomai è il prodotto di una società priva di valori, in cui l’amore è egoismo, è vissuto per il proprio bene, in modo sbagliato, e non viene manifestato in funzione dell’altra persona”. Quali sono i valori mancanti? “Quelli tradizionali…”. In ogni caso Valdegamberi non teme ritorsioni all’interno della Lega, per il semplice fatto che non è iscritto al partito. “Lo sono stato in passato per un paio d’anni, ma adesso non ho più la tessera”. Quindi non rischia di essere espulso? “E chi se ne frega… le idee non hanno paura”.

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