L’esercito israeliano ha diffuso un video in cui si vedono “due ostaggi un nepalese e un thailandese”, trascinati a forza da miliziani nell’ospedale al Shifa di Gaza e ripresi dalle telecamere di sorveglianza “tra le 10.42 e le 11.01” del 7 ottobre, il giorno della strage del rave. Uno dei due appare ferito.

Secondo l’Idf questa sarebbe la “prova” che “l’organizzazione terroristica di Hamas ha utilizzato il complesso ospedaliero di Shifa il giorno del massacro come infrastruttura terroristica”.

Il portavoce militare Daniel Hagari ha inoltre riferito che la soldatessa Noa Marciano, dopo essere stata rapita, “è stata uccisa nell’ospedale”. Mentre era prigioniera di Hamas, era stata ferita in un raid, ma non in modo grave, ha aggiunto. Sulla base di “solide informazioni di intelligence”, Israele ha stabilito che è stata uccisa in seguito da Hamas. Il corpo di Marciano è stato recuperato da militari nell’area dello Shifa e poi sottoposto ad esami patologici in Israele.

La televisione pubblica Kan ha intanto reso noto che secondo Israele, sempre sulla base di esami patologici, anche un’altra donna ostaggio – Yehudit Stein, 64 anni – fu uccisa da Hamas durante la prigionia. Come nel caso di Marciano, anche il suo corpo è stato scoperto da militari nell’area dell’ospedale Shifa e portato in Israele.

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