Un operaio di 38 anni è morto sul lavoro nel pomeriggio di martedì 7 novembre mentre sistemava un macchinario in un oleificio ad Andria, in Puglia. La procura di Trani ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti mentre si cercano di chiarire le dinamiche dell’incidente. La vittima, Raffaele Sardano, lascia la figlia di 3 anni e la moglie incinta. Secondo una prima ricostruzione l’uomo, incaricato di disostruire alcuni tubi che collegano il decanter che filtra l’acqua dall’olio ai silos interrati, stava maneggiando con un tubo di acciaio quando questo è esploso per l’eccessiva pressione. Il 38enne è stato travolto dall’esplosione ed è morto sul colpo. All’arrivo dei soccorsi gli operatori non hanno potuto che constatarne il decesso.

Sul posto sono intervenuti anche i tecnici della Asl e del Servizio di prevenzione e sicurezza del lavoro (Spesal). Le indagini sono coordinate dal magistrato della procura di Trani Francesca Valerio, che ha predisposto il sequestro del macchinario coinvolto nell’incidente. Su quanto accaduto è intervenuta anche la sindaca di Andria, Giovanna Bruno che sui social ha scritto: “Siamo sconvolti. È impossibile immaginare il dolore che colpisce la famiglia. Morire sul lavoro non dovrebbe essere possibile eppure continua ad accadere”.

Nel frattempo a Segrate, nella città metropolitana di Milano, 25 operai dello scalo ferroviario della città sono finiti in ospedale dopo la perdita di materiale tossico da una cisterna. Si tratta di un cloruro dell’acido ottanoico, una sostanza tossica anche a basse concentrazioni. La zona è sotto ispezione da parte delle squadre dei vigili del fuoco e lo scalo è stato messo in sicurezza in attesa che vengano portate a termine le operazioni di bonifica.

“Sono stati ospedalizzati sia pazienti con sintomatologia (irritazione oculare, mal di gola, lievi difficoltà respiratorie) in codice verde e giallo, sia pazienti asintomatici al momento della valutazione”, fa sapere la Asl. Nei primi otto mesi del 2023 sono state 657 le denunce per decesso sul lavoro presentate all’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni (Inail) secondo la relazione annuale presentata a Roma il mese scorso e più di 383mila le denunce per infortunio.

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