Lo scorso luglio c’era stato il primo indizio che il telescopio spaziale europeo Euclid avrebbe inaugurato una frontiera. Oggi le sue immagini vengono considerate “oltre le migliori aspettative” e sono il primo passo verso la realizzazione di “un’idea che sembrava fantascienza”, osserva Anna Di Giorgio dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, che coordina le attività italiane per la missione Euclid finanziate dall’Agenzia Spaziale Italiana. “Le centinaia, se non migliaia, di galassie visibili nello sfondo di ciascuno dei campi osservati, danno una misura di quello che sarà possibile ottenere dalla scansione di più di un terzo del cielo: l’idea che sembrava fantascientifica di poter misurare la distorsione nella forma di più di un miliardo di galassie appare oggi ancora di più come un obiettivo perfettamente raggiungibile”. Anche in questo caso, prosegue la ricercatrice, “l’Italia ha dato un contributo importante alla produzione di queste prime immagini, tre delle quali si riferiscono ad oggetti proposti da scienziati Inaf, che ne guideranno lo studio dettagliato e saranno i responsabili delle prime pubblicazioni ad essi associate”.

Il telescopio spaziale Euclid potrà aiutare a capire anche perché l’espansione dell’universo stia ancora accelerando miliardi di anni dopo il Big Bang. Durante la sua missione, della durata di sei anni, Euclid mapperà la struttura dell’universo su larga scala fino a una distanza di oltre 10 miliardi di anni luce, per mostrare come si è espanso e come si è evoluta la sua struttura negli ultimi tre quarti della sua storia. La missione ha dunque il compito di rispondere ad alcune delle domande fondamentali della cosmologia moderna, come, ad esempio, come si è formato l’universo e perché si sta espandendo a un ritmo accelerato invece di essere rallentato dall’attrazione gravitazionale.

Thales Alenia Space ricorda che nel corso della sua missione, Euclid mapperà diversi miliardi di galassie in modo tridimensionale. La luce proveniente da queste galassie viene deviata dall’interazione gravitazionale con la materia interstellare oscura prima di raggiungere noi sulla Terra, un effetto noto come lente gravitazionale, producendo una distorsione nella sagoma delle galassie. Misurando tali distorsioni nelle immagini ottenute da Euclid, gli scienziati saranno in grado di osservare la distribuzione della misteriosa materia oscura nell’universo e come si stia evolvendo su scala temporale cosmica, sotto l’effetto combinato della gravità e dell’energia oscura, un elemento chiave per capire perché l’espansione dell’universo stia ancora accelerando miliardi di anni dopo il Big Bang.

Un’orchestra complessa con strumenti che suonano insieme. Un’orchestra con strumenti di altissima tecnologia. Euclid è una delle missioni scientifiche sfidanti dell’Agenzia Spaziale Europea, con il contributo di molte agenzie spaziali nazionali, tra cui l’Agenzia Spaziale francese e italiana, rispettivamente Cnes e Asi. Thales Alenia Space, una joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), è il prime contractor del satellite della missione Euclid. L’azienda è responsabile anche del suo modulo di servizio, oltre a essere alla guida del team industriale composto da oltre 80 aziende altamente specializzate e 140 subappaltatori provenienti da 20 Paesi europei, tra cui Airbus Defence and Space che fornisce il telescopio e Leonardo che fornisce equipaggiamenti chiave.

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