A Tolentino, in provincia di Macerata, esiste una straordinaria raccolta di libri e documenti manoscritti. La biblioteca Filelfica. Un patrimonio librario costituito da circa 30mila unità, comprensivo di un più che rilevante fondo antico. In realtà il condizionale è d’obbligo. A seguito del terremoto dell’ottobre 2016 che ha provocato importanti lesioni alla struttura della fine del XVIII secolo di Palazzo Fidi nel quale erano conservate dal 2004, non sono fruibili. Solo parzialmente lo è il patrimonio librario, limitatamente alla sezione dei libri dedicati a bambini e ragazzi, in virtù di una sala lettura nella struttura della ex centrale elettrica in zona Ponte del Diavolo, in posizione periferica rispetto al centro. Invece, per nulla continua ad esserlo il fondo antico, che per essere protetto dalle infiltrazioni del tetto “è stato trasferito da non molto in locale al piano terra del medesimo immobile ed è attualmente conservato, mantenendo i dati della collocazione originaria, in scatole di cartone”, si legge in un comunicato pubblicato nel portale del Comune il 19 aprile 2022. Una sistemazione tutt’altro che consona per i circa 5mila volumi che costituiscono il fondo. Tra, fra l’altro, i 22 incunaboli, le 450 cinquecentine, i 5mila manoscritti musicali di Nicola Vaccaj e il fondo Francesco Filelfo, contenente edizioni dal XIV al XVIII secolo. Umidità e mancanza di areazione non si addicono propriamente alla conservazione di testi antichi.

E infatti nella relazione tecnica stilata, dopo un sopralluogo a febbraio 2022 a Palazzo Fidi, la Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche, sottolineava che “in attesa dei lavori di ricostruzione della sede originaria” fosse necessario provvedere al trasferimento del fondo antico della biblioteca, “al fine della sua messa in sicurezza e della sua consultabilità”. Per questo sarebbe stato necessario individuare uno spazio mediante una procedura di evidenza pubblica. Con tempi stimati tra gli 8 e i 12 mesi. Utili all’adeguamento dei locali attraverso i sistemi antincendio, di allarme e di climatizzazione.

“Nel 2022 la precedente amministrazione avviò un bando per il reperimento di locali in centro storico, ma l’attuale amministrazione non ha dato seguito agli esiti del bando, disattendendo le indicazioni della Soprintendenza”, sostiene Silvia Tatò la consigliera di Tolentino nel cuore che insieme alla collega Monia Prioretti, qualche giorno fa ha rivolto una interrogazione alla Giunta. L’anno previsto dalla Soprintendenza è trascorso, con un nulla di fatto. “Per l’adeguamento dei nuovi locali, servono tra i 70mila e gli 80mila euro”. Troppi, per una collocazione provvisoria, per il sindaco Mauro Sclavi eletto a giugno 2022 con la coalizione Tolentino civica e solidale, Tolentino popolare e Riformisti Tolentino.

Ma intanto a marzo 2023 ecco lo stanziamento di 3.869.698,00 euro per provvedere alla riqualificazione di Palazzo Fidi, attraverso il miglioramento sismico e il restauro. Risorse dal programma straordinario di rigenerazione urbana connessa al sisma, che integrano e completano, attraverso le risorse commissariali, gli interventi previsti dal Piano Nazionale Complementare del PNRR. “A giugno la Giunta ha approvato il documento preliminare di progettazione dove è stata indicata l’intenzione di tutelare il patrimonio all’interno dell’edificio –ha sostenuto il sindaco Sclavi-, e, visto che l’intervento potrebbe partire a settembre 2024, si valuterà con la ditta e la Soprintendenza il miglior sito da destinare sia per il Fondo antico sia per i volumi della biblioteca, in modo da non spendere due volte”.

A distanza di sette anni dal sisma, biblioteca e fondo antico sono “chiusi”. Con la promessa di una riapertura. Non prima di qualche anno. Con una certezza. Nella sistemazione attuale il materiale archivistico rischia danni ingentissimi. Ma intanto il Comune predica ottimismo. Forse per questo sul portale istituzionale, nello spazio dedicato, la biblioteca risulta regolarmente aperta. Dal lunedì al venerdì. Come se niente fosse successo.

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