Il gip di Milano ha ratificato l’accordo di patteggiamento a un anno e quattro mesi di carcere, con pena sospesa, raggiunto a giugno con la Procura dall’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza e dal deputato Giangiacomo Calovini. Entrambi erano indagati per corruzione per aver convinto Giovanni Acri, ex consigliere comunale a Brescia con FdI, a dimettersi per far posto a Calovini, ricompensandolo con l’assunzione del figlio nella segreteria politica di Fidanza a Bruxelles.

L’accordo di patteggiamento prevede la riqualificazione dell’accusa da “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio” a quella meno grave di “corruzione per l’esercizio della funzione”. Oltre alla sospensione condizionale della pena, a Calovini e Fidanza non sarà applicata la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici pertanto entrambi potranno rimanere nelle rispettive assemblee parlamenrtari.

“Ho accettato a malincuore questa soluzione, al solo scopo di poter continuare la mia attività politica senza la minaccia pendente di un lungo processo che avrebbe potuto portare a una richiesta di condanna assolutamente sproporzionata rispetto alla natura e all’entità dei fatti”, comunica Fidanza in una nota. “Ho deciso di patteggiare poiché, secondo la giurisprudenza più recente, questa scelta processuale non implica alcuna assunzione di responsabilità penale. Ribadisco che il fatto contestato, ovvero le dimissioni di un consigliere comunale di Brescia, è stato frutto non di corruzione, ma di un accordo politico tra colleghi di partito – come tanti ce ne sono in tutti i partiti – e di una libera determinazione dello stesso consigliere”.

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