È stato confermato lo sciopero generale dei lavoratori di tutte le categorie pubbliche e private indetto per venerdì 20 ottobre dai sindacati di base Sgb, Si Cobas, Adl e Cub. Si rischia lo stop dei mezzi di trasporto pubblico locale, delle linee nazionali e regionali dei treni e la chiusura delle scuole in tutta Italia. Coinvolti anche altri settori: l’Inps che segnala sul suo sito che potrebbero “verificarsi disagi causati dalla ridotta attività” per “l’eventuale partecipazione” dei lavoratori allo sciopero.

Le interruzioni più importanti riguarderanno i trasporti, con il settore ferroviario in agitazione già dalle ore 21 di giovedì 19 e fino alla stessa ora del giorno successivo. Lo rende noto Rfi (Rete ferroviaria italiana), precisando che lo sciopero riguarda i servizi di alta velocità, lunga percorrenza e i treni regionali. Possibili ritardi e modifiche agli orari anche nelle fasce orarie prima e dopo gli orari ufficiali di inizio e fine dello sciopero. Rimangono le fasce orarie garantite dalle ore 6:00 alle ore 9:00 e dalle ore 18:00 alle ore 21:00, durante le quali viaggeranno i treni compresi nella lista dei servizi minimi garantiti.

In diverse città italianeè a rischio anche il trasporto pubblico locale, con modalità diverse a seconda del territorio. A Milano ad esempio la metropolitana potrebbe fermarsi dalle 18 fino al termine del servizio, mentre le corse delle linee di superficie sono a rischio dalle 8:45 alle 15 e poi dalle 18 fino al termine del servizio. Potrà interrompersi anche il trasporto marittimo verso le isole maggiori e minori e il settore autostradale (dalle 22 del 19 ottobre fino alle 22 del 20 ottobre).

Per quanto riguarda la scuola, una circolare del ministero dell’Istruzione annunciava già il 12 ottobre uno sciopero generale “per l’intera giornata del 20 ottobre 2023”. Aderiscono anche l’Unione sindacale italiana e l’Usi educazione, che comunicano uno sciopero nazionale “per tutto il personale a tempo indeterminato e determinato, con contratti precari e atipici di qualsiasi forma compresi tirocinanti, apprendisti e in somministrazione”.

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