“Ciò che una volta era Gaza non esiste più. Case, edifici, negozi e strade sono danneggiati e demoliti”. A raccontare tramite un messaggio vocale quello che stava accadendo a Gaza poche ore prima dell’ingresso dei tank di Israele e dell’evacuazione, è Wassim Mushtaha, responsabile di Oxfam Saving Lives a Gaza.

Oggi non abbiamo dormito – spiega ancora – Abbiamo ricevuto messaggi israeliani che ci informavano di lasciare Gaza e il governatorato del Nord e di spostarci verso il Sud della striscia di Gaza”. “Ci hanno chiesto di lasciare le nostre case, le nostre attività, di lasciare tutto e andare con i nostri figli – racconta ancora – È una situazione orribile e contro ogni legge umanitaria“.

Lanciando l’appello per un cessate il fuoco immediato e per un’apertura dei varchi per far entrare “merci e cibo”, il responsabile Oxfam continua: “Con i miei figli stiamo per lasciare le nostre case, la nostra città, entro due ore al massimo. Se fosse per me non me ne andrei, preferirei morire a Gaza. Ma per i miei figli e i miei genitori, voglio proteggerli. Pregate per noi”.

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