Nella tarda mattinata di martedì 10 ottobre un elicottero con a bordo due persone è precipitato nel bacino della Cava 6, nei pressi del Cavo napoleonico, un canale artificiale che collega i fiumi Reno e Po. Si tratta di un’area interna alla campagna di Settepolesini, in una zona del Ferrarese appartenente al comune di Bondeno. Il mezzo è un Bell 206B JetRanger III, un elicottero ultraleggero a uso civile: la sua caduta è stata segnalata intorno alle 11.30. Pare che il velivolo fosse partito da Ozzano, nel Bolognese, con direzione Padova. Le due persone a bordo risultano per il momento disperse.

Come riportano i giornali locali, alcuni testimoni hanno detto di aver visto galleggiare un giubbotto, delle scarpe e diversi detriti. Il capocantiere della cava di sabbia di Polo di Settepolesini, Andrea Orpelli, il primo ad aver dato l’allarme, ha inoltre riferito di aver “sentito un forte rumore e una forte esplosione” intorno alle 10.45. “Siamo corsi, abbiamo visto i detriti sparsi ovunque e la coda dell’elicottero scendere. Poi abbiamo chiamato le autorità per farle intervenire il più veloce possibile”.

Sul luogo dell’incidente sono arrivati i sanitari del 118, i carabinieri, la polizia locale e i vigili del fuoco con il nucleo sommozzatori di Bologna. Sul posto anche il sindaco di Bondeno, Simone Saletti, mentre nelle prossime ore arriverà un investigatore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv): incaricato di effettuare un sopralluogo, si coordinerà con i vigili del fuoco e l’autorità giudiziaria. Nel frattempo, l’Ansv ha aperto un’inchiesta sull’incidente: del caso dovrebbe occuparsi la pm di turno, Barbara Cavallo.

Al momento la priorità è la ricerca delle due persone che erano a bordo, mentre per il recupero delle componenti del velivolo le operazioni si protrarranno probabilmente per diversi giorni. Il lavoro dei soccorritori si prospetta infatti lungo e difficile: le acque del lago raggiungono una profondità di 30 metri e per il momento i sommozzatori stanno cercando nei primi 15. Tale bacino è peraltro il secondo più esteso della provincia, dopo il lago delle Nazioni, nonché uno dei più grandi dell’intera regione.

Situato in via Comunale 30, a pochi chilometri da Ferrara, sull’argine destro del Cavo Napoleonico, si è formato in seguito al riempimento di uno scavo ad opera delle acque piovane e di quelle della falda. Viene chiamato ‘lago del Quaternario’ per i resti fossili preistorici rinvenuti nella zona limitrofa, l’Oasi Zarda. Tale sito naturalistico viene spesso scelto come sede di matrimoni, per allestire il banchetto e i ricevimenti o per le foto degli sposi.

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