Dopo la grossa frenata di luglio, il numero degli occupati torna a cresce ad agosto, segnando +59 mila unità (+0,3%) rispetto al mese precedente, secondo i dati diffusi dall’Istat. L’aumento però riguarda soprattutto i dipendenti a termine (+1,3%, pari a +39mila), che nel mese clou dell’estate tradizionalmente sono richiesti nel settore del turismo. Inoltre, il numero degli occupati ad agosto si attesta a 23 milioni 593mila, sotto i massimi di giugno scorso: la crescita di agosto non ha compensato infatti il -73mila registrato a luglio, il calo maggiore dall’estate 2022 quando a Palazzo Chigi c’era ancora Mario Draghi.

Rispetto a un anno fa, si registra un aumento di 523mila unità (+2,3%), sulla spinta dei dipendenti permanenti (+3,7%, pari a +550mila) e di 48mila autonomi, mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore di 74mila. spiega l’Istat. Su base mensile, l’aumento dell’occupazione si osserva per uomini e donne, dipendenti (+10 mila permanenti e +39 mila a termine) e autonomi (+10 mila), coinvolge i 25-34enni e i maggiori di 50 anni di età. Su base annua, l’aumento coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 35-49enni per effetto della dinamica demografica negativa: il tasso di occupazione sale anche in questa classe di età perché la diminuzione del numero di occupati 35-49enni è meno marcata di quella della corrispondente popolazione complessiva.

Il tasso di occupazione ad agosto è al 61,5% (+0,1 punti). Il tasso di disoccupazione totale scende al 7,3% (-0,2 punti sul mese precedente), quello giovanile al 22% (-0,1 punti). Sempre nel confronto mensile, il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce di 62 mila unità (-3,2%), coinvolge sia uomini sia donne e riguarda tutte le classi d’età. Il tasso di inattività è stabile al 33,5%. Rispetto ad agosto 2022, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-9,1%, pari a -185mila unità) sia il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-3,1%, pari a -398mila).

Ad agosto, rispetto al mese precedente, l’occupazione tra le donne è cresciuta di 35mila unità (+0,4%), più degli uomini (+24mila, +0,2%). Nel confronto annuo, la crescita è rispettivamente di 234mila (+2,4%) e 289mila (+2,2%). E’ quanto emerge dai dati Istat. Sale anche il tasso di occupazione, che comunque li vede distanti: al 52,5% per le donne contro il 70,5% per gli uomini.

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