Silvio Berlusconi non c’è più da un po’, ma il linguaggio di Forza Italia contro la magistratura lo rievoca. Ci riesce Maurizio Gasparri, uno dei ministri più fedeli al Cavaliere, che rispolvera tutto l’armamentario dei bei tempi andati – manca solo la citazione delle toghe rosse – per commentare un giorno più tardi la sentenza del tribunale di Catania che ha giudicato incostituzionale il decreto del governo che dovrebbe portare a una stretta sul trattenimento dei migranti nei centri di rimpatrio. Quella pronuncia dei giudici catanesi fa dire a Gasparri che “i magistrati che si oppongono alle norme del governo in materia di immigrazione sono nemici della sicurezza della nostra nazione. Sono un ostacolo alla difesa dell’ordine pubblico. Confermano l’uso politico della giustizia. La magistratura è da tempo il primo problema del Paese. Altro che riforma, servirebbe una rifondazione di una Istituzione che appare nemica delle esigenze primarie degli italiani”. Per due volte sceglie la parola “nemico“, per una volta “ostacolo“, in un’altra occasione riecco “l’uso politico della giustizia“. Un’accelerazione, almeno verbale, che fa fare un salto di livello al confronto tra esecutivo e maggioranza da una parte e magistrati dall’altra. Ieri il Viminale si era infatti limitato a dire che farà ricorso contro la sentenza, mentre Fratelli d’Italia aveva parlato solo di “decisione ideologica“.

E infatti una lieve differenza tra quello che dice Gasparri e la postura del principale partito di governo si vede anche oggi. A intervenire sul tema sono stati due parlamentari di Fratelli d’Italia – i senatori Gianni Berrino e Raffaele Speranzon – le cui parole sono un po’ più sfumate. Entrambi infatti parlano di “una piccola parte di magistratura ideologizzata” e di “piccola minoranza”. Certo, Berrino evoca una certa accusa di “tradimento” perché questi giudici “ideologizzati” lavorano – dice – “per vanificare gli sforzi del governo Meloni nel contrastare l’immigrazione illegale”. E lo stesso fa, continua Berrino, la sinistra che “come sempre tifa contro l’Italia e punta ad ostacolare in ogni modo le politiche del governo”. Invece, conclude il senatore di Fdi, servirebbe “la compattezza di tutte le Istituzioni dello Stato”. Speranzon, da parte sua, rincara la dose ricordando la partecipazione dei leader dell’opposizione Giuseppe Conte e Elly Schlein al congresso di Area democratica che ripropone – spiega – il tema della magistratura politicizzata”. Quello che dimentica Speranzon è che al congresso di Area democratica ha partecipato anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio, peraltro collega senatore di Speranzon, nel gruppo di Fdi. Per il parlamentare meloniano “all’interno di un potere dello Stato (la magistratura, ndr) esiste una componente che agisce secondo logiche politiche” e “assistiamo sempre più spesso a sentenze politicamente orientate, come quella di Catania, che rischiano di vanificare le politiche del governo. Fortunatamente questo fenomeno riguarda una piccola minoranza rispetto alla gran parte della magistratura, che con onore e rispetto adempie alla sua alta funzione costituzionale. Ciò però non può distogliere dalla preoccupazione e dai rischi di una sua politicizzazione”.

A Gasparri risponde invece da sinistra Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde. “Io credo che i veri nemici del paese siano i politici come Gasparri che vorrebbero una magistratura al servizio del governo e non della Costituzione – dichiara – Questa destra che governa l’Italia parla tanto di sicurezza ma non è in grado di garantirla, dopo che hanno tagliato fondi a forze di polizia e alle intercettazioni. Fanno propaganda elettorale sulla disperazione umana come quella dei migranti mentre perdono fondi per 5 miliardi di euro per il recupero delle periferie urbane”.

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