Ennesimo incidente mortale sul lavoro. Alle 9 di questa mattina Andrea Toffoli, operaio di 48 anni è morto nella cava “Canzian Inerti”, che produce materiale per l’edilizia, a Spresiano in provincia di Treviso. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe rimasto schiacciato durante l’operazione di chiusura della sponda di una vasca per il trasporto di materiale inerte. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale del Suem 118, i carabinieri e lo Spisal. Seppur in un giorno semi-festivo Toffoli si era recato nella cava dove lavorava, per pulire il cassone dell’autoarticolato con cui trasportava la ghiaia. L’uomo stava controllando, da terra, il vano del cassone, quando all’improvviso, la pesante sponda posteriore – incernierata dall’alto – si è richiusa, straziando l’operaio all’altezza della testa. Vicino al piazzale della cava c’erano alcuni altri dipendenti. Ma è stato subito chiaro che nulla avrebbe potuto salvare il 48enne, schiacciato tra sponda e rimorchio.

Intervenendo sulla tragedia la Uil del Veneto ha sottolineato come sia giunto il momento “di considerare le morti sul lavoro al pari di un omicidio, qualora emergesse dalle verifiche che l’incidente sia stato causato dalla mancanza del rispetto delle norme e dei protocolli di sicurezza”. Secondo i dati più aggiornati dell’Inail nei primi sette mesi dell’anno i morti sul lavoro sono stati 559, una media di tre al giorno. Solo nella giornata di ieri le vittime erano state tre, a Latina, L’Aquila e Pavia.

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