“A volte crediamo che i calciatori siano superstar o rockstar, ma sono esseri umani come noi”. È la vigilia della partita contro il Brest, ma per l’allenatore del Nizza Francesco Farioli i pensieri vanno innanzitutto al suo centrocampista, Alexis Beka Beka, che venerdì ha minacciato di gettarsi da un viadotto prima di essere portato in salvo. “Oggi non è un prepartita come gli altri, l’episodio ha toccato tutti: lo staff, la squadra, la società, i tifosi, tutti. Per fortuna il bilancio è stato positivo”, ha detto il tecnico italiano in conferenza stampa.

Beka Beka, 22enne francese di origini congolesi nato a Parigi, è rimasto in piedi sul ciglio di un ponte alto più di cento metri, sull’autostrada A8 all’altezza di Magnan, minacciando di lanciarsi nel vuoto. L’intervento dei vigili del fuoco ha scongiurato il peggio. “Ora è sano e salvo, è accudito”, ha aggiunto l’allenatore del Nizza, attualmente secondo in classifica in Ligue 1. Farioli nel suo discorso ha posto l’accento sull’importanza della salute mentale, fino ad oggi troppo spesso trascurata nel mondo dello sport e non solo: “Vorrei sottolineare il grande lavoro della nostra psicologa Sophie che si è presa cura di lui negli ultimi tre mesi con grande attenzione e sensibilità. Il merito va a lei. Non dobbiamo nasconderci di fronte a questo tipo di problemi”. “Abbiamo già visto in passato atleti come Tyson Fury o Michael Phelps parlare di queste difficoltà. Non dovrebbe essere un tabù“, ha sottolineato Farioli. “Dobbiamo essere tutti più sensibili al riguardo. Chiedo molta sensibilità in relazione al percorso che Alexis avrà davanti a sé. Chiedo di rispettarlo come una persona cara, con cura e amore” , ha concluso il tecnico italiano.

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