Il voto degli Stati membri dell’Ue, previsto per il 12 ottobre sull’approvazione all’uso del glifosato nell’Unione Europea nei prossimi 15 anni, potrebbe avvenire sulla base di una valutazione del rischio del pesticida non sufficientemente informata. Lo affermano diverse organizzazioni dell’European Pesticide Action Network (tra cui l’italiana Isde, Associazione Medici per l’Ambiente) che in un esposto presentato oggi alla Procura di Vienna denunciano come il consorzio guidato da Bayer – prima Monsanto – non abbia allegato alla sua domanda di riautorizzazione del glifosato, tutti gli studi e i dati sfavorevoli sui suoi effetti cancerogeni e neurotossici, come invece impone la normativa europea. Le ong sostengono che la mancata menzione di questi studi potrebbe aver influenzato la decisione favorevole al rinnovo da parte della Commissione Europea (che comunque ha suggerito agli Stati di prendere diverse “misure di mitigazione” per evitare l’uso eccessivo del pesticida a tutela della biodiversità e delle falde acquifere).

Lo studio sul rischio di aumento di disturbi dello spettro autistico – “Nell’attuale richiesta di autorizzazione della Bayer mancava la maggior parte delle pubblicazioni che indicassero effetti dannosi sul sistema nervoso (neurotossicità) del glifosato, compreso uno studio epidemiologico che ha riscontrato un aumento del rischio di disturbi dello spettro autistico nei bambini quando le loro madri erano state esposte al glifosato durante la gravidanza o nel primo anno di vita”, dichiarano esponenti del Pan. La ricerca cui fanno riferimento, pubblicata sul British Medical Journal nel 2019, si intitola Prenatal and infant exposure to ambient pesticides and autism spectrum disorder in children: population based case-control study. Sulla base dello studio degli effetti di diversi pesticidi tra cui il glifosato, afferma che “il rischio di disturbo dello spettro autistico aumenta con l’esposizione prenatale e infantile a diversi comuni pesticidi ambientali che hanno dimostrato di influenzare lo sviluppo neurologico”, chiarendo che “ulteriori ricerche dovrebbero chiarire ulteriormente i meccanismi sottostanti allo sviluppo del disturbo”. “Tuttavia -conclude- dal punto di vista della salute pubblica e della medicina preventiva, i nostri risultati supportano la necessità di evitare l’esposizione prenatale e infantile ai pesticidi per proteggere lo sviluppo precoce del cervello”.

Lo studio di Syngenta sugli effetti neurotossici con dose di glifosato considerata sicura nell’Ue – “Particolarmente preoccupante” è, per i promotori della denuncia contro Bayer, che questa non abbia menzionato un studio sulla neurotossicità dello sviluppo (DNT) commissionato da un membro del consorzio (Syngenta). Questo “studio DNT” ha mostrato “un significativo deterioramento comportamentale nei ratti giovani quando le loro madri erano state esposte al glifosato durante la gravidanza”. Le ong sottolineano che lo studio sul DNT è stato ritenuto “accettabile a fini normativi” dall’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (Epa) e che gli effetti avversi identificati nello studio si sono verificati usando una dose attualmente considerata sicura dalle autorità dell’Ue.

Indagini contro Bayer-Monsanto dal 2019 – La denuncia penale presentata oggi alla Procura di Vienna fa seguito ad una analoga presentata il 17 luglio 2019 da parte dell’avvocato Josef Unterweger per conto delle ong Global 2000, Pan Europe, Generations Futures e Pan Germany. In essa, i denuncianti esponevano il loro sospetto che la Monsanto, anche durante il precedente processo di autorizzazione, avesse travisato o omesso di divulgare dati e risultati di studi sfavorevoli per nascondere i rischi per la salute associati al glifosato.”Questo approccio sembra essere ripetuto nell’attuale processo di approvazione”, dice Unterweger. Cita come esempio le e-mail interne della Monsanto da cui emerge che il produttore di glifosato abbia commissionato uno studio nel 2002 per convincere le autorità di regolamentazione tedesche che la loro ipotesi di assorbimento cutaneo del glifosato era troppo elevata. Tuttavia, quando il rapporto intermedio di questo studio ha rivelato un valore significativamente più alto per l’assorbimento cutaneo del glifosato rispetto a quanto ipotizzato dalle autorità, la Monsanto ha prontamente interrotto lo studio, temendo che questo avesse il potenziale di “far saltare in aria la valutazione del rischio Roundup“.

Il principio di precauzione – “Secondo alcuni studi, il glifosato – ma anche le polvere sottili – potrebbero aumentare il rischio di autismo, probabilmente a causa degli effetti che queste sostanze hanno sul microbiota intestinale, che ha un rapporto diretto con sistema nervoso”, afferma Giovanni Ghirga, pediatra e membro del comitato scientifico di Isde Italia. “Per migliorare la nostra comprensione delle potenziali associazioni, sono necessarie ulteriori ricerche – sottolinea – tuttavia, finché questi ulteriori studi non saranno completati, il principio di precauzione dovrebbe guidare le azioni in questo settore“.

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