Era stato picchiato e derubato da tre sconosciuti nel giugno 2019 a Langon, in Francia, ed era stato ricoverato in coma in centri specializzati senza mai fare ritorno in Italia. Dopo anni di calvario, il giovane originario di Latina è deceduto, il 22 settembre, all’età di 37 anni. Jean-Luc Krautsieder era molto conosciuto in città, e numerosi eventi di solidarietà erano stati organizzati in questi anni. La notizia della sua morte è stata data da Damiano Coletta, l’ex sindaco di Latina e oggi consigliere comunale di opposizione che da primo cittadino aveva seguito il caso.

“Era in Francia per lavoro, non è più tornato”, ha scritto Coletta su Facebook. “In questi tre anni la solidarietà dei latinensi non è mancata per contribuire alle spese per la struttura sanitaria di riabilitazione dove si sperava potesse trovare salvezza. Tre anni in cui la lontananza ha pesato ancor di più sul dolore dei suoi cari. Oggi Jean ci ha lasciati”. Mandando il suo “abbraccio più affettuoso” alla madre, alla sorella e alla famiglia del giovane, il sindaco ha poi concluso con un augurio: “Riposa in pace Jean”. Vicinanza e cordoglio anche dall’attuale sindaca Matilde Celentano. “Oggi, purtroppo, la brutta notizia che ha lasciato tutti senza parole”, ha scritto sulla sua pagina Facebook. “Alla famiglia mando un caloroso abbraccio a nome di tutta la comunità”.

Quel giorno di quattro anni fa Krautsieder era andato a trovare la nonna nella sua casa a Langon, frazione di Bordeaux, e stava tornando verso la propria abitazione, a circa mezzo chilometro di distanza. Durante il tragitto era però stato accerchiato da tre persone, che lo avevano derubato e aggredito. Due passanti lo avevano poi trovato privo di sensi disteso sull’asfalto. Il giovane era stato portato all’ospedale Le Pellegren di Bordeaux: il suo volto era così tumefatto che per il riconoscimento era stato necessario un esame genetico. Ricoverato in stato di coma, fino al giorno del decesso si trovava in un centro di riabilitazione di Bordeaux. La gravità e la posizione dei colpi avevano convinto il giudice francese a procedere con l’accusa di tentato omicidio. Gli aggressori non sono stati mai identificati.

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