“Feci una promessa a mia moglie che non mi avrei più candidato” (sic). Lo disse il neo presidente della commissione bicamerale Affari regionali Francesco Silvestro, l’uomo che dovrà coordinare l’organismo al centro del dibattito sul progetto di autonomia differenziata preparato dal ministro Roberto Calderoli. Silvestro quella promessa non l’ha mantenuta, si è fatto eleggere al Senato in Forza Italia.

I suoi guai giudiziari invece sono in via di definizione: il processo per tentata concussione all’impresa appaltataria del servizio nettezza urbana, fatti risalenti al 2013, quando ricopriva la carica di presidente del consiglio comunale di Arzano, viaggia verso la prescrizione. Silvestro faceva parte di un’amministrazione poi sciolta per camorra un paio di anni dopo. La relazione della commissione prefettizia documentò un incontro avvenuto nel 2010 tra il sindaco e il boss di camorra Girolamo Scafuro presso l’azienda di pompe funebri di quest’ultimo. Era presente a quell’incontro anche Silvestro. E negli atti dello scioglimento si fa riferimento ai precedenti penali di Scafuro (estorsione aggravata, associazione camorristica) e ai “significativi rapporti tra Scafuro e il consigliere di maggioranza (Pdl) Francesco Silvestro”.

Il tutto va calato nel contesto camorristico di Arzano, all’epoca sotto la cappa del clan Moccia e degli scissionisti di Secondigliano, i primi leader nel business del mattone e degli affari ‘puliti’, i secondi dediti allo spaccio di droga. Scafuro era ritenuto una figura apicale dei Moccia, il padre fu ucciso in un agguato. I suoi rapporti con il sindaco sono ritenuti tra le prove del condizionamento dei clan sull’amministrazione di Arzano, e il conseguente scioglimento per camorra. Il penultimo: c’è n’è stato poi uno ulteriore nel 2019.

Imprenditore di successo nella produzione di materassi e per questo soprannominato “re della notte”, Silvestro è il vice coordinatore regionale di Forza Italia. Scelto dal coordinatore, l’europarlamentare Fulvio Martusciello, come uno degli interpreti del ‘nuovo corso’ azzurro dopo l’epurazione della famiglia di Luigi ‘a purpetta’ Cesaro, l’ex senatore travolto da accuse di camorra per le quali è finito ai domiciliari.

Nel 2020 Silvestro si candidò al consiglio regionale. In quella occasione venne fuori il processo in cui è imputato, per il quale fu inserito nella lista degli “impresentabili” redatta dalla commissione parlamentare antimafia all’epoca presieduta dal M5s Nicola Morra. Poco male, ora Silvestro fa parte della nuova commissione antimafia presieduta da Chiara Colosimo. Sono soddisfazioni.

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