Respinto il ricorso degli animalisti di Leal, così i giudici del Tar hanno autorizzato il cosiddetto “decreto ammazza lupi” firmato dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che permette l’abbattimento di due esemplari appartenenti a un branco che negli ultimi mesi ha più volte attaccato il bestiame di malga Boldera, sui monti di Ala.

I giudici amministrativi, nelle motivazioni, hanno spiegato che “non appare in tale contesto violato l’altrettanto fondamentale canone della proporzionalità della misura di deroga nella specie adottata dall’Amministrazione provinciale”, anche se precisano che l’eventuale abbattimento potrà avvenire solo “previo puntuale parere reso dall’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale” che deve spiegare le ragioni della scelta limitata esclusivamente ai due esemplari di lupo attenzionati.

Seguendo le disposizioni, spiegano, l’uccisione dei due animali “non compromette la complessiva integrità della specie tutelata, nel mentre assume la funzione di legittimo ed efficace strumento di tutela del patrimonio zootecnico locale, da riguardarsi in tale contesto come interesse del tutto prevalente in quanto esso non solo è cespite fondamentale per l’economia del territorio ma è anche elemento portante per la stessa cultura antropica di quest’ultimo, assolutamente coerente con la necessaria integrità dell’attuale contesto ambientale”. Nelle sue motivazioni, infine, il Tar spiega che l’abbattimento degli esemplari deve comunque essere collegato alla presenza di bestiame nella Malga, proprio come azione che abbia l’esclusivo obiettivo di salvaguardare la vita degli animali allevati.

Articolo Precedente

Siamo al caos climatico: bisogna dire la verità sulla crisi ecologica e agire subito

next
Articolo Successivo

Non solo animali, ora si estinguono anche i generi: interi rami dell’albero della vita spazzati via

next