Un unico obiettivo: frenare gli sbarchi di migranti sulle coste italiane andando a impedire le partenze. Da Pontida, sul palco dell’iniziativa dei Giovani della Lega, Matteo Salvini tenta di rassicurare i suoi spiegando che all’interno del governo c’è massima sintonia, nonostante le frecciate lanciate al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, implicitamente accusato di voler “governare coi Socialisti” a causa dei veti su Le Pen in Ue. E spinge Meloni: “Lei a Lampedusa e io qui ad accogliere Le Pen per lo stesso obiettivo. Giorgia a livello internazionale sta facendo miracoli“.

Salvini cerca di trasmettere un’idea di completa unità nel centrodestra, esaltando soprattutto l’operato della leader di Fratelli d’Italia, con la quale trova una maggiore affinità sul tema caldo di queste settimane, ossia l’emergenza migratoria. “Che domani lei sia a Lampedusa e io accolga qua Marine Le Pen a Pontida è assolutamente parte dello stesso obiettivo”, ha detto riferendosi alla visita della presidente del Consiglio insieme a quella della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Ed è poi passato a ricordare il suo impegno nell’impedire lo sbarco delle navi delle ong quando era ministro dell’Interno. Scelte che lo hanno portato a processo a Palermo con l’accusa di sequestro di persona. “Ieri ero a processo a Palermo perché, da ministro, ho fatto il mio dovere di bloccare sbarchi di immigrati clandestini e questo governo farà esattamente quello che è giusto fare, non escludendo ogni intervento possibile per proteggere i figli della nostra terra“, ha detto rilanciando i decreti Sicurezza: “I decreti smontati dalla sinistra funzionavano e torneranno a funzionare. Ci sta lavorando un collega che è un amico, Matteo Piantedosi. Non voglio portar via il lavoro agli altri”.

È poi passato a elogiare la premier dopo le frizioni sul tema migratorio con Francia e Germania. “Giorgia sta facendo miracoli, di più a livello internazionale credo sia difficile fare. Ma dobbiamo attrezzarci se il governo europeo si è voltato dall’altra parte”. Anche se in Europa, a suo dire, degli alleati da coinvolgere ci sono: “Marine Le Pen rappresenta l’Europa che vogliamo”, ha detto mentre a Lampedusa nei giorni scorsi è arrivata sua nipote, Marion, del partito di ultradestra francese Reconquête di Eric Zemmour.

Il leader del Carroccio richiama tutta la coalizione all’unità e il pensiero non può non andare a Forza Italia, con la quale nei mesi scorsi si sono registrate frizioni a causa del veto di Tajani su una possibile alleanza in Europa con le forze del gruppo ID, nel quale ci sono, oltre alla Lega, proprio Le Pen e Alternative für Deutschland: “Al centrodestra, che ha scelto di essere unito in Italia, mando un messaggio. Siccome il 9 giugno ci saranno le elezioni europee, sarebbe delittuoso perdere l’occasione per la prima volta nella storia di portare il centrodestra unito a vincere anche in Europa. Da che esiste l’Europa i Socialisti hanno sempre governato lì e io faccio e farò di tutto per mandare a casa Socialisti e Comunisti dal governo europeo”. E nello specifico sul veto: “Chi esclude qualcuno dà in mano l’Europa ai Socialisti. Chiunque dirà di no a pezzi di centrodestra in Europa aprirà la strada alla vittoria dei Socialisti. Gli stessi Popolari dovranno decidere se governare ancora con i Socialisti o se vogliono costruire un centrodestra. Io non dico di no a nessuno, chi dice di no vuol dire che ha intenzione di governare con i socialisti”.

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