Carenza di medici, ma quasi assenza di infermieri. E con il calo delle domande di accesso ai corsi di Laurea di Scienze Infermieristiche che in alcuni Atenei, per la prima volta, non raggiungono nemmeno il numero di posti a bando, il problema ha una sola soluzione: guardare all’estero. E così dopo che alcuni professionisti della sanità sono arrivati dai paesi sudamericani ecco che si pensa di guardare anche all’Asia. “Non sarebbe male avere più medici in Italia, soprattutto in certe specialità, ma gli infermieri invece proprio non ci sono. Stiamo lavorando dunque, da un lato, perché la professione infermieristica diventi più appetibile, ma nel breve dobbiamo avere accordi con Paesi stranieri per avere un numero adeguato di infermieri. Stiamo chiudendo un accordo con l’India per avere un numero congruo di professionisti – ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto alla Festa nazionale di Italia Viva – Avevamo identificato due paesi cui indirizzarci, l’India e il Kenya, ma la numerosità e la disponibilità in India – ha detto il ministro – garantisce un numero maggiore di professionisti”.

In Italia il rapporto numerico tra infermieri e cittadini è più basso che in altri Paesi. Pesa la scarsa attrattività della professione, con un numero di candidati nei concorsi inferiore a quello messo a bando come confermato nei giorni scorsi. “Dobbiamo rivalutare la professione dell’infermiere, ma nell’immediato – ha affermato Schillaci – non possiamo non pensare di avere un numero congruo di infermieri che vengano dall’estero”. Quanto ai medici, “ci sono varie specializzazioni che i giovani non vogliono più fare e sono quelle in cui è difficile fare attività privata e su questo bisogna fare qualcosa; a ciò si aggiunge il fatto che gli operatori sanitari sono pagati male. I soldi che arrivano, quindi – ha concluso Schillaci – devono andare per i cittadini, per ridurre le liste di attesa, e poi per pagare meglio gli operatori sanitari”.

La riduzione media delle iscrizioni a Scienze Infermieristiche è del -10% rispetto allo scorso anno accademico: -12,6% al Nord, -15% al Centro e -5,7% al Sud. La Corte dei Conti ha ufficializzato in -65mila unità la carenza infermieristica; in base al Pnrr, ne servirebbero poi almeno altri 20mila per coprire la necessità di infermieri di famiglia e di comunità. Si stima che i 10mila pensionamenti annui raddoppieranno dal 2029; inoltre quasi 30mila infermieri italiani sono andati all’estero e ne continuiamo a perdere oltre 3mila ogni anno.

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