“Mio padre mi ha chiamato all’una di notte dal Marocco, ha urlato ‘terremoto, terremoto, stiamo scappando da casa’, ed è caduta la linea. Poi sono riuscito a rintracciarlo, dovevo andare anch’io in Marocco con tutta la mia famiglia, le mie sorelle, una di loro è stata sbalzata dal letto dalla scossa”. Così Abdessamad, cittadino italo-marocchino che vive a Roma, racconta a LaPresse i momenti di paura vissuti questa notte, quando ha ricevuto la telefonata dei suoi familiari in seguito alla potente scossa di terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito il Paese venerdì sera. “Poi finalmente mio cugino mi ha fatto una videochiamata, loro stanno bene, ma c’era fumo, gente in strada, molti hanno dormito fuori casa e non sono raggiungibili”, conclude Abdessamad.

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“Bloccati tra i monti del Marocco, il terremoto ha causato una frana. Qui non c’è nessuno, stiamo andando a piedi ad Agadir”. Il racconto dei turisti italiani

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