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Pinerolo, insulto omofobo sul manifesto funebre di un 76enne. Il coniuge: “Episodio ignobile ma non mi feriscono”

Pinerolo, insulto omofobo sul manifesto funebre di un 76enne. Il coniuge: “Episodio ignobile ma non mi feriscono”
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L’inequivocabile scritta “Froci!” è comparsa a Pinerolo, in provincia di Torino, nella notte del 29 agosto sul manifesto che annuncia la morte di Adriano Canese, 76enne molto conosciuto nel pinerolese, fondatore di Radio Armonia. L’uomo nel 2016 si era unito civilmente a Corrado Brun, con il quale già nel 1989 si era trasferito nella vicina Torre Pellice per il clima di ostilità incontrato nel paese di Pinerolo.

A parlare è ora il coniuge: “Un episodio ignobile. Ma non mi feriscono”, dice parlando a La Voce Pinerolese. “Non ho nulla da nascondere, da vergognarmi. Loro devono vergognarsi. Certo, mi dispiace che oggi, nel 2023, ci sia ancora qualcuno talmente ossessionato dall’omosessualità da doversi prendere la briga di insultare – prosegue Brun -. Sono andato via da Pinerolo nel 1989 con Adriano perché gli insulti a noi due e i danneggiamenti alle nostre cose erano quasi all’ordine del giorno”, racconta. “Avevano danneggiato anche la nostra radio: radio Armonia. Nel 2016 ci siamo poi uniti civilmente a Torre Pellice. Abbiamo vissuto insieme 39 anni di amore. Certo questo fatto, questa scritta nel necrologio, mi amareggia. Cambiano le generazioni ma la cretineria resta. Oggi, purtroppo, c’è la legittimazione all’insulto. Forse perché li sentono da certi politici”. Infine, lo sfogo: “Per fortuna Torre Pellice si è stretta intorno a me, a differenza di Pinerolo, piccolo paese di provincia ancorato agli anni ’50”.

L’episodio omofobo è stato condannato dal Torino Pride, mentre sui social è l’ex giocatore della Juventus Claudio Marchisio a pubblicare uno scatto dell’insulto, definendolo un “atto di inaudita violenza” e “un gesto inaccettabile che non può e non deve rimanere impunito”. “Se è vero che i social network hanno anche un potere positivo – scrive e su Instagram – allora è giusto prendere posizione con forza affinché comportamenti come questi non vengano più tollerati. Il mio pensiero va a Corrado e alla famiglia di Adriano. #basta”.

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